Potenziamento del «Verdi»

Aeroporto, la società civile dice sì: «Infrastruttura necessaria»

«Gli scali italiani? Promossi a pieni voti. Gli aerei? Ritenuti affidabili tanto che l’87% degli intervistati considera l’aereo come il più sicuro fra i mezzi di trasporto. Ma non solo: per il 90% delle persone contattate dopo i 2 anni di emergenza Covid, il sistema aeroportuale è essenziale per la crescita dell’economia, del turismo e dell’occupazione». A dirlo è uno studio dell'istituto Demopolis per conto di Assaeroporti che ha di recente analizzato la percezione del trasporto aereo e del sistema aeroportuale da parte dell’opinione pubblica italiana. Lo studio, come ogni ricerca del genere per forza di cose basata su un campione demoscopico, non ha pretese di esprimere valori assoluti ma tuttavia mostra quello che è il sentire di una parte rappresentativa della popolazione.

Per trasferire questa ricerca sul nostro territorio abbiamo sottoposto ad esponenti della società civile e stakeholder un semplice quesito: come valuta l'aeroporto Parma PMF? Lo ritiene una risorsa per la nostra provincia? E cosa pensa del suo progetto di sviluppo? Ecco le risposte che abbiamo ottenuto.

Andrea Zanlari - Commissario straordinario della Camera di Commercio

«La prima valutazione è che se si vuole mantenere alta la qualità di questo territorio occorre potenziarne le infrastrutture che purtroppo, da cinquant’anni, risultano essere scarse e inadeguate. Non possiamo dimenticare di avere già perduto la fermata dell’alta velocità e quindi l’idea di perdere l’aeroporto è assolutamente da escludere. Lo scalo è ovviamente al servizio del turismo ma non solo visto che l'aeroporto permette una città di essere collegata con il resto del mondo e questo è fondamentale per la sua crescita.

Chi si oppone allo scalo si oppone quindi allo sviluppo economico dell’intero territorio. Ed è fondamentale ricordare che la ricchezza di Parma è stata costruita nel corso del tempo ma va mantenuta e garantita anche attraverso lo sforzo sulle sue infrastrutture per il futuro».

Cristiano Casa - Presidente Visit Emilia

«La premessa è che l’aeroporto è senz’altro una infrastruttura fondamentale per lo sviluppo della città e del suo territorio. Quindi di conseguenza perderlo sarebbe un danno per la collettività mentre va mantenuto e reso operativo in maniera efficace e positiva adeguando la struttura alle sue esigenze. Questo perché ritengo che l’aeroporto sia un vero e proprio turbo per il turismo e la connettività. La presenza, infatti, di un aeroporto internazionale permette al turismo di svilupparsi ulteriormente ma serve anche a collegare Parma con il resto del mondo in maniera ottimale. Il risultato a cui tendere è quello di far crescere l’incoming di stranieri a Parma ma è da sottolineare anche il forte interesse delle aziende del territorio e di coloro che, della nostra città, devono raggiungere destinazioni a medio e a lungo raggio.

La nostra idea è che l’aeroporto deve attrezzarsi per ottenere - anche se non tutte e subito - tratte verso le principali città europee che diventeranno così sia mete sia punti di transito verso le destinazioni internazionali. Penso, ad esempio, a collegamenti con Parigi, Londra, Madrid o Barcellona, Bruxelles e Francoforte oltre alle solite destinazioni estive per le località turistiche. In questo senso ricordo che durante la mia recente attività come assessore ho contribuito allo stanziamento di 200mila euro, da raddoppiare attraverso un finanziamento della Regione, per attivare al più presto un volo diretto con Parigi: ma al momento di tutto questo non se ne ha traccia».

Massimo Spigaroli - Presidente Fondazione Unesco «Parma creative city of gastronomy»

«Penso che l’aeroporto “Verdi” sia una un’infrastruttura molto importante per il territorio, per il turismo, per l’economia e per l’indotto. Per quanto riguarda il potenziamento dello scalo e l’allungamento della pista, devono essere gli organi competenti a fare una valutazione approfondita, sulla base del piano industriale e della sostenibilità ambientale del progetto».

Andrea Nizzi - Presidente Parma Quality Restaurants

«Quando sono in giro a rappresentare la città con Parma Quality Restaurants mi dicono in tanti “Peccato che Parma non abbia l'alta velocità, verremmo più spesso”. Ecco, la stessa cosa si può dire per l'aeroporto: essere collegati è fondamentale. E lo si può fare anche rispettando l'ambiente, in maniera attenta e sostenibile. Io non credo servano voli intercontinentali ma collegamenti mirati con le città europee più importanti e da cui, eventualmente, sarebbe possibile proseguire. Un aeroporto attivo e ben gestito servirebbe al commercio e al turismo della nostra città e, quindi, a tutti. Anche perché l'alternativa sono le auto che vanno e vengono dagli altri scali: e pure questo è inquinamento».

Edoardo Vittucci - Business director del Fidenza Village

«Negli ultimi anni, Parma ha dimostrato di meritare una maggiore visibilità a livello nazionale ma soprattutto internazionale. Sotto il profilo del trasporto passeggeri, il potenziamento dell'aeroporto collocherebbe Parma in una miglior condizione per continuare a favorire l'accesso di un elevato numero di turisti che, come abbiamo osservato negli anni, sono ampiamente ripagati dalle ricchezze del territorio. A Fidenza Village stiamo rilevando una veloce ripresa del turismo, sia domestico che da oltre confine, e un’adeguata infrastruttura aeroportuale potrebbe ulteriormente accelerare questo processo di ripresa a beneficio di tutte le aziende del territorio».

Emio Incerti - Presidente Federalberghi Parma

«La ricchezza e lo sviluppo di un territorio sono direttamente proporzionali alla possibilità di raggiungerlo e pertanto, come ribadito più volte negli anni, l'aeroporto è fondamentale per il rilancio turistico della città. Questo non può che avvenire attraverso il collegamento costante e frequente con hub europei come ad esempio Parigi, di cui si è spesso parlato, Londra o Francoforte. L'ampliamento dei collegamenti nazionali e internazionali potrà favorire anche il rilancio del settore congressuale (sia business sia sportivo) verso il quale Parma è pronta da tempo grazie anche agli investimenti fatti con le infrastrutture del Centro Congressi Paganini e delle Fiere di Parma adatti ad accogliere eventi di portata internazionali che solo un aeroporto può garantire».

Vittorio Dall’Aglio - Presidente Ascom Parma

«La nostra città per poter mantenere e sviluppare la propria rete commerciale e turistica ha assoluta necessità di poter avere flussi turistici internazionali qualificati il cui indotto, come dimostrano i dati raccolti in questi anni, è maggiore rispetto a quello che cittadini e visitatori limitrofi possono portare. Lo avevamo intuito già 20 anni fa quando creammo Parma Incoming, società di incoming turistico promossa da Ascom, attraverso la quale abbiamo investito sul territorio, specificatamente su tematiche turistiche internazionali, oltre due milioni di euro in 10 anni. Aeroporto significa dunque ricchezza per il territorio e per le imprese, significa indotto economico a cui, in questo momento, non possiamo più rinunciare».

Francesca Chittolini - Presidente di Confesercenti

«Per gli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi di Parma e provincia, lo sviluppo sostenibile dell’aeroporto Verdi appare come una opportunità soprattutto se l’infrastruttura sarà interconnessa con stazione e centro cittadino nel segno dell’intermobilità. Come Confesercenti Parma vediamo positivamente un potenziamento dei voli turistici e business in ingresso che colleghino il nostro territorio ai principali paesi europei e capoluoghi italiani così da raggiungere nel medio periodo un vantaggio competitivo territoriale che contribuisca a valorizzare le nostre eccellenze produttive, le imprese commerciali e attività turistiche locali, il centro storico cittadino così come i nostri borghi e paesi di provincia. Siamo quindi favorevoli ad un progetto industriale che valorizzi il trasposto dei passeggeri unitamente allo sviluppo di moderni e nuovi servizi legati all’accessibilità dell’infrastruttura quali, ad esempio, parcheggi in convenzione, collegamenti con la città e tutto ciò che consegue lo sviluppo di un aeroporto moderno ed efficiente».

Giuseppe Iotti - Presidente gruppo imprese artigiane

«Le PMI e gli artigiani di Parma, come del resto gran parte del mondo economico, sono favorevoli allo sviluppo dell'aeroporto. In realtà, o l'aeroporto si sviluppa, oppure la prospettiva è probabilmente quella della chiusura. Sappiamo che c'è un'ala di opinione pubblica che è indifferente al destino di questa infrastruttura, o contraria, ma, se è per questo, ci sono anche quelli contro i vaccini, contro i rigassificatori, e così via, con varie motivazioni, alcune volte rispettabili, altre meno, specie se alla fine si riducono al "non nel mio cortile". Non abbiamo capito se la politica cittadina si renda conto che i comitati spesso non rappresentano la cittadinanza nel suo insieme, ma se stessi, ed esprimono in realtà la crisi della partecipazione democratica, che richiede lo studio, la riflessione, il coinvolgimento dei corpi intermedi quali noi siamo, e non i megafoni in piazza. Il mondo economico sa che sono in gioco non interessi di parte, ma quelli di tante aziende e dei loro lavoratori, ciò che sarebbe stupido intendere come un ricatto occupazionale. L'allungamento della pista è parte essenziale del progetto aeroportuale, anche a prescindere dai voli cargo. A Parma una esponente politica è venuta a dire che i 12 milioni di investimenti sulla pista possono essere dirottati altrove, ma è un'affermazione dilettantistica: la cifra proviene dai fondi europei ed è destinata a questo scopo e non ad altri. Se verrà rifiutata sarà poi da vedere se una politica locale qualificata dai suoi “no” avrà poi la capacità di andare dagli stessi soggetti ed ottenere qualcos'altro. Ecredo che la storia abbia già parlato in proposito. Il rischio è che il nostro territorio venga percepito a Bologna come a Roma come adagiato su un'idea ingenua e in fondo velleitaria di una food valley intesa come Arcadia, e allora, contenti noi, contenti loro. Peraltro, non solo in altre aree vicine si pensa e si fa diversamente, ma anche nel nostro territorio il grosso della politica provinciale e quella regionale ci risulta favorevole allo sviluppo delle infrastrutture, incluso l'aeroporto. Le difficoltà sembrano in prevalenza provenire dall'ambito cittadino, quello che noi con le altre forze economiche speriamo di convincere, ma con la forza del dialogo e della razionalità, e non perchè, come invece forse altri, ci sentiamo investiti ad essere i soli portatori della verità».

Enrico Bricca - Presidente Confartigianato Imprese Parma

«Personalmente, ma è anche la posizione di Confartigianato Imprese Parma, ritengo che il Verdi sia un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio. Ci sembra una follia bloccare i lavori di allungamento della pista quando ci sono già i fondi stanziati dalla Regione Emilia-Romagna e l’iter per le autorizzazioni concluso. Soprattutto alla luce del fatto che Parma ha già perso importanti occasioni per essere connessa, sia a livello nazionale che internazionale, basta pensare al caso della fermata dell’Alta Velocità. Una città che ambisce a primeggiare in ambito turistico, culturale ed economico non può tagliarsi fuori da sola e non dotarsi delle infrastrutture necessarie. Senza contare lo spreco di denaro pubblico dopo anni di investimenti: va sempre evitato, ma in questa fase di crisi economica e sociale ancora di più».

Paolo Giuffredi - Presidente Cna Parma

«L’aeroporto di Parma rappresenta un nodo infrastrutturale strategico e determinante, non solo per l’attrattività e l’indotto economico che porta alla città dal punto di vista turistico, ma soprattutto per lo sviluppo commerciale delle imprese del territorio. È importante ragionare con una visione d’insieme e guardare al futuro, tenendo conto che il rilancio dello scalo parmigiano fa parte di un piano di completamento delle infrastrutture più ampio, che comprende anche il potenziamento della rete ferroviaria e della viabilità stradale».

Mario Marini - Presidente provinciale dell’Unione agricoltori

«Non c’è dubbio che l’aeroporto sia un’infrastruttura importante e che, dal punto vista turistico ed economico, per l’indotto che produce, sia un asset strategico per tutto il territorio. Però, come agricoltori, è per noi impossibile definire le strade da seguire per potenziare l’aeroporto e favorirne l’auspicato sviluppo. Non possiamo dire noi se sia giusto, o addirittura indispensabile, allungare la pista. Queste sono considerazioni che competono agli organi chiamati a fare scelte di carattere economico e territoriale. Lo stesso discorso riguarda la valutazione se l’allungamento della pista impatti in modo sostenibile o no sull’area del “Verdi”».

Nicola Bertinelli - Vicepresidente nazionale Coldiretti

«Sicuramente l'aeroporto è una struttura importante sia per il turismo, sia per l'indotto, sia per le istituzioni. Ovviamente il processo di sviluppo va gestito in termini di sostenibilità economica, sociale e di impatto sul territorio».

Simone Basili - Presidente Confederazione Italiana Agricoltori

«Dal nostro punto di vista non possiamo dire che il potenziamento dell’aeroporto sia una priorità. Certo, da una parte è un’infrastruttura che esiste ed un’opportunità di cui occorre tenere conto ma dall’altra il potenziamento della pista e il suo allungamento creerebbe di sicuro un sacrificio di aree agricole. Che per chi come noi opera nel settore agricolo è una fonte di preoccupazione anche se l’aeroporto è sicuramente una inftrastruttura importante per il territorio».

r.c.