ELEZIONI

Parma penalizzata dal Rosatellum, più seggi a Bologna e alla Romagna

Definirla complicata, sarebbe fargli un complimento. In tanti, a giochi fatti, l'hanno criticata come contorta, assurda, irrazionale. Non male per la legge che assegna i seggi alla Camera e al Senato. Piaccia o non piaccia, è il Rosatellum disegnare il nuovo Parlamento. Ma senza entrare nei meccanismi dell'inintelligibile «effetto flipper», ci sono conti che non tornano anche ai non addetti ai lavori. Ad esempio: il voto dell'Emilia occidentale pesa di meno rispetto a quello espresso in Romagna o a Bologna. A parlare sono i numeri, non la polemica di qualche sconfitto.

Il collegio plurinominale della Camera P01 va da Piacenza a Reggio e al momento elegge tre deputati, a fronte di 616.013 voti. Per eleggere un deputato servono quindi 205.337 voti. Ma stando alle previsioni, a questo collegio proporzionale sarebbero assegnati 5 seggi, cioè due in più.

Nel proporzionale della Romagna, il P03, le cose vanno in maniera opposta: vengono assegnati più seggi di quelli preventivati. Gli eletti al proporzionale sono 7, mentre in teoria dovevano essere 6. Riepilogando: il proporzionale di Parma ha due seggi in meno, mentre quello della Romagna ha un parlamentare in più, nonostante i voti espressi siano 758.404. Possibile che poco più di 100mila voti di diversità fra i due collegi possono far segnare una differenza di 3 seggi? In Romagna, per essere eletti basterebbero 108.343 voti. Quasi la metà rispetto al plurinominale di Parma.

Continuando nel paragone fra l'Emilia occidentale e la Romagna, si incontra un'altra anomalia. Pietro Vignali, capolista di Forza Italia al plurinominale, non è stato eletto (salvo ribaltoni) anche se a Parma, Piacenza e Reggio gli azzurri hanno ottenuto il 6,65% dei consensi, più del 6,2% totalizzato dal partito in Romagna, che però elegge Rosaria Tassinari.