Polemica
Manifesti no vax a Collecchio, Felino, Sala e Traversetolo: la rabbia della gente. I sindaci: «Non possiamo intervenire»
«Ti hanno mentito! Ti hanno detto: se ti vaccini non ti ammali invece... quante dosi dovrai ancora farti?».
Manifesti che spuntano come funghi e che stanno creando non poche polemiche. Da settimane, infatti, nei paesi di Collecchio, Felino, Sala Baganza e Traversetolo e in altri comuni sono comparsi questi cartelloni di propaganda no vax, tra l'altro firmati da alcune associazioni, e molti cittadini hanno sgranato gli occhi: «Ma com'è possibile?», chiedono i residenti.
Certo, ognuno la pensa come vuole, ma non c'è da stupirsi che manifesti di questa natura possano creare in alcuni perplessità e in altri addirittura rabbia e fastidio: «Pur nel rispetto della libertà di espressione - ha commentato il commissario straordinario dell’Ausl e Direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Massimo Fabi - ritengo doveroso sottolineare quanto i vaccini rimangano un presidio di imprescindibile e fondamentale importanza per proteggere la popolazione dalle malattie infettive trasmissibili. Anche nella gestione della pandemia da covid-19 - ha continuato - la possibilità di vaccinarsi ha rappresentato un’autentica chiave di volta, che ci ha permesso un graduale ritorno alla normalità. Secondo i dati del Ministero della Salute - ha aggiunto Fabi - la vaccinazione contro il covid con il primo ciclo ha consentito una riduzione dalle forme gravi e dall’ospedalizzazione dell’83%. Con l’arrivo dei vaccini adattati alle nuove varianti - ha concluso - l’efficacia è ancora maggiore».
Ma si legge ancora sui cartelloni: «Se c'è un rischio deve esserci una scelta. No agli obblighi vaccinali». Quindi: «I fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) avrebbero salvato molte persone. Lo sapevano dal 2021. Chi pagherà per le loro morti?». E ogni manifesto è «un invito a ragionare», così è scritto: «La vaccinazione è una pratica non esente da rischi. Pensaci prima di vaccinare tuo figlio».
Manifesti che certo non passano inosservati, visto che sono stati messi nelle vie principali di questi paesi: a Felino, davanti alle scuole e ai supermercati, a Sala Baganza davanti al centro sportivo, a Collecchio nel nuovo quartiere artigianale «I Viali».
«In qualità di sindaco e la mia stessa Giunta non abbiamo mai dato nessun tipo di consenso a tali affissioni - risponde il primo cittadino di Felino Filippo Casolari -. Se le affissioni risulteranno su spazi pubblici verranno rimosse velocemente dai nostri addetti e i responsabili di tali atti subiranno se rintracciati conseguenze legali». Storia diversa a Traversetolo: «Le pubbliche affissioni vengono gestite da una società che ha avuto una prenotazione per tempo per l'affissione dei manifesti - spiega il sindaco Simone Dall'Orto -. E prima viene sempre valutato che non ci siano immagini o contenuti offensivi. In questo caso, il responsabile ha dato l'ok e le affissioni sono state regolarmente pagate. Siamo in un Paese democratico e ognuno è libero di fare la propria scelta. Sicuramente ad alcuni cittadini può dare fastidio, ma c'è chi crede all'uso dei vaccini e chi no. La storia insegna che grazie ai vaccini molte malattie sono state sconfitte, ma la mia posizione mi chiama a rispettare tutte i pensieri».
Pure a Collecchio è regolare: «Anche a noi i cittadini hanno scritto per capire se questi manifesti fossero consentiti - sottolinea il sindaco Maristella Galli - e noi ci siamo subito preoccupati di verificare le necessarie autorizzazioni: sono tutte affissioni regolarmente pagate. Il Comune di Collecchio ha sempre però invitato i cittadini a vaccinarsi e ha lavorato tanto con le altre istituzioni per arginare il covid: il nostro impegno è stato forte». Aldo Spina, sindaco di Sala Baganza, è chiaro: «Gli spazi pubblicitari sono attribuiti dal concessionario a chi gli acquista. Capisco la rabbia dei cittadini, però se il manifesto viene autorizzato dal concessionario e la tariffa è pagata, il Comune non ha strumenti per impedire l'affissione».
Ma è Pierantonio Muzzetto, presidente dell'Ordine dei medici, a dare dei suggerimenti e nuove linee guida: «Mi sono già più volte interessato a questo problema - sottolinea Muzzetto -. E ho avuto modo di confrontarmi con gli altri presidenti degli ordini nazionali dei medici per il profondo disappunto per il metodo antistorico, antiscientifico e antisociale con cui vengono divulgate certe notizie. Un profondo disappunto perché in questo modo si crea un'ondata di opinioni negative sull'utilizzo e sull'efficacia dei vaccini».
E continua il presidente dell'Ordine dei medici: «Come medico e paziente, che ha subito il covid in maniera seria, ribadisco che con i vaccini c'è stata la possibilità di superare una situazione molto critica. È solo grazie ai vaccini, avuti a disposizione in tempi piuttosto brevi, che la popolazione ha vissuto momenti di minore gravità della malattia, rispetto all'esordio della pandemia, quando invece il covid ha purtroppo procurato tante vittime. E Parma, come altre città, ha pagato un grossissimo tributo con medici e sanitari che sono mancati sul campo, onorando la loro professione. Stona particolarmente sapere che ci siano persone che insinuano dubbi immotivati, per cui alla cittadinanza si può solo dire che la vaccinazione è uno strumento attivo per attenuare una malattia altrimenti grave. Ai parmigiani e ai parmensi ripeto nuovamente di aver fiducia nei vaccini. Come pure mi sento di invitare sindaci e assessori alla sanità di Parma e del territorio, persone sensibili alle problematiche di salute dei cittadini, affinché si possa studiare una sorta di regolamento etico sulla pubblicità, così da evitare le false notizie. A Trento, per esempio, è stato realizzato l'istituto di autodisciplina pubblicitaria che si basa sul regolamento riguardante la disciplina della pubblicità modificato dal Consiglio comunale».