SANITÀ
Tempi di attesa da ridurre per visite e esami urgenti
I tempi di attesa per le visite e gli esami specialistici sono una delle criticità su cui le due aziende sanitarie stanno concentrando i propri sforzi. Ieri pomeriggio Antonio Balestrino, direttore del distretto Ausl di Parma, durante il proprio intervento nel corso del Comitato di Distretto, ha presentato diverse slide relative alle cosiddette «prestazioni critiche».
Lunghe attese
In sostanza, dai dati relativi al primo semestre di quest'anno, emerge che i tempi di attesa per visite ed esami spesso sono più lunghi del dovuto, soprattutto per quanto riguarda le urgenze brevi (da erogare entro dieci giorni), e quelle differibili (sessanta giorni per gli esami diagnostici e trenta per le visite). Decisamente migliore la situazione per le prenotazioni programmabili, da erogare nell'arco di centoventi giorni.
Criticità per le urgenze
Per quanto riguarda le urgenze brevi, le attese più lunghe riguardano le gastroscopie (tempi medi di attesa di 70 giorni), le colonscopie (64 giorni), ma anche le visite dermatologiche (45 giorni) e diabetologiche (45 giorni). Bisogna invece aspettare almeno un mese, in media, per una visita oculistica urgente, 35 giorni per una visita neurologica, 22 per una visita fisiatrica e 12 per una visita endocrinologica.
Bassi indici di performance
Molto bassi anche gli indici di performance che, di norma, dovrebbero essere superiori al 90 per cento, ma che nel caso delle urgenze brevi sono ben al di sotto di questa percentuale.
Migliorano invece gli indici di performance per quanto riguarda le urgenze differibili, comunque al disotto di quota 90 per cento. Anche a livello di giorni di attesa le urgenze differibili presentano una situazione migliore rispetto alle brevi, con attese medie al di sotto dei sessanta giorni ad eccezione delle visite diabetologiche (104 giorni d'attesa).
Decisamente più rosea la situazione per quanto riguarda le prestazioni programmabili, dove in quasi tutti i casi vengono rispettati gli indici di performance e i tempi di attesa medi sono piuttosto contenuti.
«Sotto agli standard»
«Le prestazioni programmate - ha affermato Balestrino durante la sua presentazione- sono tutte dentro gli indici di performance, le altre invece risentono di indici ben al di sotto degli standard. Soprattutto le brevi e differibili hanno criticità da risolvere».
«Stiamo svolgendo una serie di incontri con i professionisti di entrambe le aziende sanitarie - ha proseguito lo stesso Balestrino - per ragionare sulle azioni da mettere in campo per migliorare la situazione. L'incremento dell'offerta e quindi la riduzione dei tempi di attesa, rappresenta un impegno prioritario da svolgere da qui a fine anno».
L'assistenza nella pandemia
Per l'occasione Balestrino ha illustrato anche alcuni dati sul fondamentale ruolo rivestito attività assitenziale nel corso della pandemia. I casi gestiti dall'inizio della pandemia ammontano ad oltre 150mila, ben 177 invece i sopralluoghi nelle Cra (casa residenza anziani), oltre alla gestione dei focolai e all'attività di consulenza e supporto alle strutture. Ammontano a 8296 i casi gestiti tra gli studenti, tramite attività di monitoraggio scolastico. Importante infine il supporto alle guarigioni in collaborazione con Usca e medici ospedalieri.