Gup
Aggredì un 27enne e i poliziotti, 19enne afgano condannato
Erano in tre, e due di loro non furono mai identificati. In tre, giovanissimi, tra i quali uno più «attivo» degli altri: solo lui venne bloccato dai poliziotti, che a loro volta ne misurarono l'«esuberanza» nelle concitate fasi dell'arresto, dopo che il ragazzo aveva aggredito un 27enne parmigiano, strappandogli di mano l'iPhone, per poi scagliarglielo contro, visto che l'altro non aveva alcuna intenzione di arrendersi e di lasciarlo fuggire. Ieri, con un rito abbreviato, a distanza di mesi la vicenda ha compiuto il proprio passaggio attraverso il tribunale. Beneficiando dello sconto di un terzo della pena previsto dalla formula, il giovane - da giugno ai domiciliari in una comunità del nostro territorio - è stato condannato a un anno e mezzo, oltre al pagamento delle spese processuali e di una multa di 800 euro.
Era la sera del 25 giugno, quando il terzetto si avvicinò a una giovane coppia che tranquilla passeggiava lungo viale Toscanini.
Il primo approccio fu «pacifico», con la banale richiesta di una sigaretta.
Poco dopo, l'atmosfera cambiò, con le avance alla fidanzata 22enne del giovane parmigiano.
La situazione a quel punto fece presto a degenerare. Uno dei tre all'improvviso e senza motivo strappò dal viso del parmigiano gli occhiali da vista buttandoli a terra. Un altro - il 19enne afgano, secondo l'accusa - gli sferrò un pugno in pieno volto, mentre un altro lo faceva cadere assestandogli un calcio a una gamba. Il 19enne ne approfittò per afferrare lo smartphone che la vittima aveva tenuto in mano fino a un attimo prima. Quindi, provò a darsela a gambe lungo viale Toscanini.
Ma l'altro si lanciò al suo inseguimento e lo raggiunse. E, nonostante fosse stato colpito da altri cazzotti anche nel secondo round non mollò la presa.
Proprio in quei frangenti, su viale Toscanini, stavano passando una pattuglia della Squadra volante e una della Mobile impegnate nei servizi di prevenzione e controllo ordinati dal questore.
Vedendo i due che si azzuffavano, i poliziotti corsero giù dalle loro auto, bloccando i giovani.
Il 19enne non si calmò tanto facilmente: reagì cercando di sferrare calci (e in alcuni casi riuscendoci) ai poliziotti che avevano deciso di portarlo in questura.
E così, oltre che tentata rapina finì nei guai per resistenza a pubblico ufficiale.
rob.lon.