Intervista

Alis Ray da Bianconese: «Il canto è un mezzo per condividere le idee»

Pierangelo Pettenati

Da pochi giorni è disponibile su tutte le piattaforme di musica in streaming «Sei con me» di Alis Ray, secondo singolo della cantante residente nel milanese ma di origini parmensi. Di Bianconese, per essere precisi.

«Sei con me» è un altro passo nel percorso di autoaffermazione e consapevolezza di sé che ha portato Annalisa Stecconi (questo il suo vero nome) al debutto discografico con il nome di Annie White prima di passare al definitivo Alis Ray. Sono i passaggi che segnano il cambiamento, il procedere seguendo le aspirazioni e accettando le novità come parte di una vita proiettata avanti: «C’è stata un’evoluzione – dice Alis – un taglio netto col passato. Non per rinnegare quello che c’è stato ma per girare pagina e ripartire da zero prima cambiando il nome in Alis Ray e poi passando a scrivere dall’inglese all’italiano. In tutto questo mi sta aiutando Lorenzo Cazzaniga, produttore e ingegnere del suono che ha lavorato con quasi tutti i più grandi artisti italiani, da Baglioni a De André e recentemente anche coi Maneskin».

Parallelamente al nuovo corso musicale c’è la parte personale; quanto è importante l’influenza di questo aspetto sulla musica?

«Il percorso di autoconsapevolezza che faccio mi ha portato a comprendere che se volevo costruire qualcosa di nuovo e realizzare il mio sogno di cantante, dovevo rompere con tutto quello che era stato in passato creare una nuova immagine di me. Il mio nuovo percorso musicale non è più basato solo su quello che mi piace fare ma anche su ciò che può essere utile anche agli altri. Voglio condividere il percorso interiore che ho fatto, le idee che ho acquisito per far sì che anche gli altri ne possano trarre vantaggio».

Fare musica, quindi, è mettersi al servizio degli altri?

«Sì. Io sento di aver ricevuto il talento della musica, quindi penso che la musica e il canto non siano il fine ma il mezzo, il mio strumento per poter trasmettere il reale contenuto da condividere. Sento che devo andare avanti per questa strada, nonostante il mondo fuori dica che il mercato è saturo e con la musica non si guadagna».

Qual è il messaggio che vuoi condividere?

«Il messaggio è che noi possiamo scrivere il nostro destino, la nostra storia. Le canzoni parlano di questo, di come stia lavorando costantemente per questo cambiamento e come fare per realizzarlo. Perché se l’ho fatto io lo possono fare tutti. La musica di oggi ci parla di tristezza e di tante cose negative. Difficile sentire qualcosa di propositivo o che non sia superficiale o che non sia una hit che scade dopo un mese. Per me la musica è un’altra cosa, è resilienza, perché possiamo cambiare il nostro destino e vivere felici a prescindere di tutto quello che accade a noi e attorno a noi».

Alla pubblicazione dei singoli seguirà prossimamente l’uscita dell’album «Fuori dai sogni».