Vandalismi

Svastica sul pulmino per disabili della cooperativa «I Girasoli». La solidarietà di Anmic

Mara Varoli

L'hanno trovato così alle 8,30 di mattina: il pulmino della cooperativa «I Girasoli» di via D'Azeglio completamente distrutto dalle «offese». Un pulmino molto prezioso che ogni giorno trasporta ragazzi disabili.

L'hanno trovato con la carrozzeria rigata da un chiodo, con la scritta «Viva il Duce» e un simbolo che ancora oggi fa paura: una svastica.

«Oggi farò denuncia contro ignoti ai carabinieri - confessa il responsabile della cooperativa Paolo Camaioni -. Quando lo abbiamo visto siamo rimasti tutti senza parole: anche se a molti può sembrare una ragazzata, è un vandalismo molto grave».

Il pulmino era parcheggiato nel posto riservato in vicolo Santa Maria, a pochi passi dalla storica sede della cooperativa «I Girasoli»: «Nonostante la scritta, la svastica e le portiere tutte rigate, probabilmente con una grossa chiave o con un chiodo - continua il responsabile -, lo abbiamo messo in moto lo stesso, perché dovevamo andare a prendere a casa i nostri ragazzi disabili per portarli in sede. Così, come facciamo ogni giorno».

E pensare che l'anno scorso quando è arrivato il pulmino per la cooperativa del quartiere Oltretorrente è stata una festa: «Sì - precisa Camaioni -, lo abbiamo acquistato con tanta fatica, grazie anche ai contributi della Chiesa Valdese, del Rotary Club Parma Est e dell'Overmach. Il pulmino per noi è indispensabile per trasportare i nostri ragazzi e portarli al lavoro, ma anche per le gite che organizziamo. E' nero, di marca Opel a nove posti. E ora ce lo hanno ridotto così. Lo usiamo lo stesso perché non ne possiamo fare a meno, ma non è un bel vedere. Ci sentiamo offesi, dopo tutto quello che facciamo per il bene della società e per chi ha più bisogno di altri. Pian pianino lo faremo riparare».

È sconfortato Paolo Camaioni, perché questo brutto atto vandalico ha insultato l'opera di persone che da 38 anni si occupano di inclusione, qui nell'Oltretorrente, cuore di tutta la città della lotta per la libertà.

Non a caso, Camaioni nel 2010 è stato insignito con la civica benemerenza del premio Sant’Ilario ed è stato tra i fondatori della cooperativa insieme alla moglie Maria Beatrice Daverio, purtroppo scomparsa nell'aprile scorso, a Mario Tommasini, Vincenzo Spadini, Rocco Caccavari, Carlo Baroni. Una cooperativa che fin dall'inizio si occupa dell’avviamento al lavoro di persone disabili: tredici ragazzi con un'età media di 35 anni, che lavorano e organizzano momenti di socializzazione, come il laboratorio di attività espressive al Parco Ducale, le lezioni di judo al Palazzetto dello sport e tante simpatiche gite fuori porta.

Soprattutto si sta insieme e insieme si condivide un mestiere. I tredici ragazzi, infatti, lavorano per alcune importanti imprese di Parma, a cui va il merito di una collaborazione fondamentale con la cooperativa: si raccolgono i bottoni per l'azienda «Sandrab» e si montano gli estensimetri per la «Gei», che si occupa di componenti elettronici. Una vera squadra, il cui punto di forza è l'unione che ha saputo creare nel tempo «I Girasoli», grazie agli educatori Giacomo Mambriani, Filippo Pellicelli, l'operatrice della cooperativa Insieme Elisa Parissenti e ai volontari. Una squadra che questa volta ha subito un duro colpo: un vandalismo aggravato da una cattiveria senza precedenti. Ma la grande famiglia dell'Oltretorrente è abituata ad abbattere le barriere e continuerà a «resistere». Così, come ha sempre fatto.

La solidarietà di Anmic

“Anmic Parma (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) esprime vicinanza e la più forte solidarietà agli amici della cooperativa “I Girasoli”, il cui pulmino attrezzato per il trasporto di ragazze e ragazzi con disabilità è stato sfregiato con una svastica e scritte indecenti.

Siamo molto preoccupati per questi atti ignobili, che non rappresentano casi isolati, ma sono diffusi a vari livelli della nostra società e che emergono in più occasioni. Sbagliamo se crediamo si tratti solo di un atto vandalico. Quello subito dai Girasoli è un affronto ai valori più puri della nostra società, come l'inclusione e la solidarietà. Sono gesti che diffondono odio per qualunque diversità, di ogni genere, colore, sesso, condizione. L’intolleranza è un vero problema sociale su cui invitiamo a riflettere: è importante parlarne, tenere alta la guardia e segnalare sempre alle Istituzioni e alle associazioni. Siamo tutti coinvolti, come comunità. E bene hanno fatto gli amici dei Girasoli a non abbassare la testa, ma a denunciare questo vergognoso gesto”.