LUTTO

Addio a Claudia Termini, organista di fama e insegnante capace

Lucia Brighenti

Aveva suonato su organi di tutto il mondo, dal Giappone all’Africa, dal Brasile alla Corea, era siciliana di origine, ma a Parma aveva trovato la sua casa. È scomparsa ieri mattina Claudia Termini, organista conosciuta a livello nazionale e internazionale.

Nel Conservatorio «Arrigo Boito» di Parma ebbe una seconda casa: dopo aver studiato con Mario Cercignani, diplomandosi in organo con il massimo dei voti e la lode, divenne a sua volta docente di organo e poi dal 1996 al 2004 fu direttrice dell’istituto di Alta formazione artistica e musicale parmigiano. Vincitrice di numerosi premi in concorsi internazionali, divenne prima organista dell’Orchestra sinfonica della Rai di Torino e svolse attività concertistica in Europa, Lituania, Georgia, Corea, Giappone, Africa, Sud America, Australia. Come solista suonò anche con le orchestre del Teatro Comunale di Bologna, del Teatro Verdi di Trieste, con l’Orchestra filarmonica di Cracovia, di Kosice e di Montevideo, con l’orchestra dei Pomeriggi musicali di Milano. Impegnata come divulgatrice, per la Rai registrò una serie di trasmissioni televisive sull’opera organistica di Bach. Fu poi ispettrice onoraria della Soprintendenza di Urbino per la tutela e il restauro degli organi antichi delle Marche. «Claudia Termini è stata una figura di riferimento fondamentale per il Conservatorio “Arrigo Boito”. – osservano Marco Ferretti e Riccardo Ceni, presidente e direttore del Conservatorio di Parma - Come docente è ancora oggi ricordata dai tanti allievi che uscirono dalla sua scuola: molti di loro hanno ottenuto successi in concorsi internazionali e oggi insegnano a loro volta in conservatori e istituzioni prestigiose. Come direttore si è spesa con rigore e passione per la valorizzazione dell’Istituto». La ricorda con affetto anche Paolo Cavalli, organista della chiesa di San Vitale di via Repubblica fino allo scorso febbraio: «Ho stretto amicizia con Claudia Termini quando ha iniziato a portare i suoi allievi a fare i saggi in San Vitale. Aveva un rapporto straordinario con gli studenti: era un’ottima insegnante e con i ragazzi aveva un feeling particolare. Era anche innamorata dell’organo di San Vitale e nel 2005 dopo l’inaugurazione, fu lei a fare il concerto di collaudo».

Alla notizia della sua morte, il mondo della musica cittadino ha fatto sentire tutto il suo affetto e la stima anche sui social. Il circolo Parma Lirica così ha commentato: «Eccelsa musicista e persona generosa. Che mescolanza intensa e preziosa di severità e bontà, che talento luminoso…. La ricorderemo con gratitudine per il sostegno, la guida e la fiducia entusiasta che ha regalato al nostro concorso dedicato ai bambini e alle scuole di musica».«Ogni volta che ho avuto la fortuna di stare nella musica con lei ho visto brillare talento e dedizione per la disciplina della bellezza e per la didattica generosa. - scrive Gabriella Corsaro, soprano, direttore di coro e consigliere comunale – Confrontarsi con lei non era facile ma si imparava sempre e il suo sorriso svelava un cuore davvero gentile». Matteo Pagliari, pianista e direttore d’orchestra, scrive: «Severa, intransigente e a volte difficile negli anni del Conservatorio, negli ultimi anni avevo riscoperto una Claudia innamorata del suo giardino, dei tramonti che fotografava con passione quasi di bambina e dei sorrisi dei suoi vecchi alunni, cui non faceva mancare messaggi affettuosi e incoraggianti».