il congedo
Carpanelli: «I miei nove anni da presidente dell'Accademia nazionale di Belle arti»
Se il calcolo dell'età fosse alla maniera coreana avrebbe già cent'anni. Secondo il sistema occidentale ne ha compiuti a luglio «solo» 99. Nonostante la vitalità mentale e la lungimiranza di pensiero, per «sopraggiunti limiti di età» Franco Carpanelli, l'architetto che ha disegnato il volto di Parma dagli anni sessanta, preferisce passare il testimone lasciando la carica di presidente dell'Accademia nazionale di Belle arti di Parma.
L'annuncio in un messaggio - già inviato al consiglio direttivo uscente - carico di orgoglio per quanto realizzato in questi oltre nove anni - è in carica dal 4 aprile 2013 - in difesa della cultura, parola particolarmente cara al presidente. «Vi comunico - ha scritto Carpanelli - la mia decisione di lasciare, per motivi a voi ben noti, la Presidenza della nostra Accademia. E' una decisione sofferta, da me assunta, dopo approfondita riflessione, nel superiore interesse della più antica e gloriosa istituzione artistico-culturale di Parma. Desidero ringraziare tutti gli accademici e, in particolare, i colleghi del consiglio direttivo che hanno generosamente offerto, nel corso degli anni della mia presidenza, la loro preziosa e autorevole collaborazione nel garantire la più rigorosa osservanza dei requisiti istituzionali nonché la difesa del patrimonio artistico e culturale della nostra città. Ed è proprio con questa consapevolezza che va tutta la mia gratitudine, avendo avuto l'onore e il piacere di condividere con voi, con entusiasmo e determinazione, il valore primario della cultura. Cultura intesa come coscienza delle proprie origini e delle comuni radici di conoscenza, valori e norme di vita che danno l'unica versa impronta ad una civiltà. Nel confermare la mia disponibilità per ogni futura evenienza, porgo i migliori auguri di buon lavoro a tutti».
Nel bilancio delle attività svolte dall'Accademia negli ultimi anni, che il presidente Carpanelli illustrerà oggi all'assemblea dei soci, un elenco lungo e dettagliato di eventi, a riprova che l'istituzione ha tenuto alto il nome - e la tradizione - che porta. «Nonostante la pandemia abbia funestato gli ultimi tre anni, le attività non si sono interrotte - esordisce -. Se non è stato possibile celebrare le assemblee generali si è comunque cercato di assicurare al meglio, anche grazie alle nuove tecnologie, la fruizione dell'archivio e le iniziative di valorizzare culturale promosse dal nostro istituto».
Di seguito Carpanelli entra nel dettaglio e stupisce la mole degli interventi portati a buon fine. Oltre alle svariate attività del museo e dell'archivio, alla gestione di donazioni preziose tra cui quelle di Antonio Cordero Bologna e Andrea Spaggiari, sono molti i fronti in cui l'Accademia si è mossa. «L’Accademia ha patrocinato due prestigiose pubblicazioni, con testo in italiano e in inglese, curate dal nostro accademico Alberto Nodolini: “Parma my love” e “Parma Regio Teatro del Mondo”. Abbiamo partecipato alla realizzazione di eventi cinematografici e di mostre». Impossibile citarle tutte in questa sede, ma una menzione particolare va riservata ai Farnese: «Durante l’apertura della grande mostra sui Farnese realizzata in Pilotta, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, l’Accademia ha promosso la mostra Il Pittore e il Cardinale dedicata al rapporto tra Annibale Carracci e il cardinal Odoardo Farnese, presso la Pinacoteca Stuard, con prestigiosi prestiti dagli Uffizi, dall’Eremo di Camaldoli e da collezioni private. La mostra è curata da Alessandro Malinverni, come il catalogo, affidato al progetto grafico di Alberto Nodolini. Ne consegniamo una copia a ogni Accademico, sperando di fare cosa gradita.
Sempre nell’ambito delle iniziative dedicate ai Farnese, il 5 maggio scorso l’Accademia ha ospitato un incontro del Progetto di Rilevante Interesse Nazionale finanziato dal Ministero dell’Università, che ha visto la partecipazione di studiosi italiani provenienti da Parma, Verona, Macerata e dal Cnr-Irpi di Torino per lavorare su come estrapolare dal patrimonio documentario e cartografico storico indicazioni utili per la mitigazione dei rischi culturali e ambientali nelle regioni fluviali. Particolarmente apprezzati sono stati i diversi dipinti ottocenteschi che raffigurano vedute di fiumi, torrenti e corsi d’acqua conservati presso la nostra sede».
Spazio anche ai progetti futuri che saranno menzionati oggi in assemblea. Carpanelli continuerà quindi a mettere a disposizione degli accademici competenze e sensibilità. Probabilmente a distanza, ma con la dedizione di sempre. La parola oggi passa ai soci che eleggeranno il nuovo direttivo che, a sua volta, nominerà il nuovo presidente, il suo vice, il segretario e il tesoriere. Ma c'è già chi si dice pronto a proporre la riconferma di Carpanelli.