Lutto

Addio a Michele Pellacini: il ricordo del Cervo per un calciatore che ha vissuto per la famiglia, il lavoro e lo sport

Mara Varoli

La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto: nella famiglia tanto amata e negli amici, quelli storici di Collecchio e quelli di Parma, che ora non lo dimenticheranno per la sua sincerità, la sua onestà e la sua voglia di vivere.

Michele Pellacini se ne è andato troppo presto, dopo una malattia che è durata due anni e che quando si pensava potesse essere risolta è peggiorata in pochissimo tempo. Cresciuto a Collecchio inseme a mamma Rina, a papà Erio, molto conosciuto nell'ambito sportivo del Cervo, e al fratello Andrea, Michele Pellacini dopo il diploma all'istituto Melloni ha saputo piano piano crearsi una carriera professionale brillante, fino a diventare dirigente di una multinazionale che si occupa di prodotti alimentari con sede a Milano. Una carriera ricca di soddisfazioni, ma portata avanti con tanti sacrifici e sempre condivisa con la sua famiglia: la moglie Federica, i figli Sofia, 16 anni, e Tommaso, 14 anni, appassionati di sport proprio come il padre. Sofia pratica pallavolo nel Cus Parma e Tommaso gioca a calcio nell'Audace. E come il papà è un bravo centrocampista.

Prima nelle giovanili del Cervo poi nella squadra degli amatori del Bar Centrale di Collecchio, Michele Pellacini ha saputo segnare più volte, portandosi sempre a casa la stima dei compagni di squadra, per il suo grande spirito sportivo e per la sua innata simpatia: «Michele era un amico - sottolinea Franco Ceccarini, vice presidente del Cervo - e la sua famiglia è stata sempre presente nella società sportiva di Collecchio, con il padre allenatore e il fratello in campo. Con Michele ho passato gli anni più belli, quelli dei ragazzi che giocavano insieme a calcio. Nella squadra del paese. Michele conosceva bene il valore dello sport. E tecnicamente, era capace di giocare al pallone: aveva un tocco felpato». Così, come nella vita di tutti i giorni: senso del dovere e sempre disponibile con tutti. Anche se al centro dei suoi pensieri c'è sempre stata la famiglia, con il piacere di seguire i figli passo dopo passo, condividendo ogni cosa con la moglie Federica, inseparabile. Impegni quotidiani, con uno spazio al relax, come quando per le partite in casa del suo «Parma» non mancava di varcare la soglia dello stadio Tardini insieme al figlio Tommaso. Una famiglia modello, ripetono in tanti, che alla domenica pomeriggio spesso si allargava per ritagliare momenti di gioia con gli adorati cugini. E Michele amava queste pause spensierate e piene di affetto. Così come amava la vita all'aria aperta: l'hobby per il ciclismo, la caccia, con il cognato Corrado e il genero Renato, e la moto. Sempre in viaggio sulle due ruote nelle strade dell'Appennino, con il fratello Andrea: «Aveva sempre la battuta pronta - confessa Andrea nella commozione -. Michele era pronto allo scherzo, gli piaceva giocare e per tutti era una persona molto divertente: una persona che sapeva mantenere le amicizie. Insieme abbiamo vissuto momenti di sconforto, come la morte dei nostri genitori, ma l'uno per l'altro abbiamo ritrovato la forza di andare avanti. Così come abbiamo sempre condiviso i successi professionali e della nostra famiglia».

I funerali di Michele Pellacini avranno luogo questa mattina alle ore 10.30, partendo dalle Piccole Figlie per la chiesa del Corpus Domini in piazzale Rolla, per proseguire per il Tempio di Valera.