Lesignano

Denunciato il cacciatore che ha impallinato due giovani: è di Traversetolo

Maria Chiara Pezzani

È stato denunciato dai carabinieri della stazione di Langhirano per lesioni colpose un 62enne residente a Traversetolo che domenica mattina ha esploso un colpo di fucile i cui pallini avevano colpito due giovani in una zona boschiva a Rivalta, frazione del comune di Lesignano Bagni.

Il cacciatore domenica mattina era impegnato in una battuta di caccia quando ha sparato verso un arbusto, probabilmente avendo notato del movimento, dietro al quale però si trovavano i due, rispettivamente di 26 e 29 anni, colpiti da alcuni pallini con cui era caricata la cartuccia esplosa. L’uomo si è immediatamente accorto dell’accaduto e si è avvicinato per prestare loro soccorso, proponendo di portarli al pronto soccorso. I giovani però stavano bene, avevano riportato lievi ferite e si sono diretti autonomamente alla guardia medica dell’Assistenza pubblica di Langhirano. L’uomo ha comunque lasciato ai due giovani il suo recapito per contattarlo in caso di necessità. Proprio i sanitari hanno avvisato dell’episodio i carabinieri, che hanno ritracciato il 62enne che è stato deferito in stato di libertà per lesioni colpose. I militari gli hanno inoltre sequestrato il fucile utilizzato per la battuta di caccia e le munizioni, nonché altri tre fucili regolarmente detenuti.

«È un episodio increscioso che responsabilizza molto - commenta il presidente di Federcaccia Traversetolo Alberto Pazzoni, che a nome dell’associazione esprime vicinanza ai due giovani feriti -. I cacciatori devono sempre ricordare che in mano hanno uno strumento di morte, che va gestito con intelligenza, nella salvaguardia delle persone e nel rispetto della legge. I cacciatori svolgono un servizio per il territorio, ma che non deve creare un disagio agli altri. Al di là della vigilanza però, ci sono fatti che possono non essere previsti. Questo episodio è un monito per tutti: sono situazioni che possono rovinare la vita delle persone – conclude - e non aiutano nell’ambito della simpatia sociale nei confronti dei cacciatori, che purtroppo è già limitata».

Maria Chiara Pezzani