I fratellini morti

Il dolore dell'Albertelli Newton: «Erano due angeli»

«Due bambini meravigliosi. Due angeli». Così Paola Piolanti definisce Resat e Rejana, i due fratellini morti domenica sera nello schianto sulla via Emilia. La Piolanti è la dirigente scolastiche dell'istituto comprensivo Albertelli Newton, frequentato dai due alunni di origine albanese. Resat, che era in prima media, e Rejana, che faceva la quarta elementare, erano arrivati dall'Albania all'inizio dell'anno scolastico. «A settembre entrambi hanno fatto attività di alfabetizzazione per imparare l'italiano con ottimi risultati» spiega la dirigente scolastica. Spesso a scuola li accompagnava il papà Ardian. «Una persona splendida - prosegue la preside -. Era una famiglia molto educata. Io ho conosciuto meglio la bimba, che era di una dolcezza infinita». L'Albertelli Newton si era presa molto a cuore questa famiglia, in particolare «la vicepreside Ilaria Pavarani si era attivata con la Tep e il Comune per l'Happybus, dal momento che abitavano lontano dalla scuola. Ma questa famiglia non pretendeva niente. Non ci hanno mai chiesto nulla. Poi, con la professoressa Pavarani si era creato un ottimo rapporto tanto che il loro papà ha comunicato a lei la terribile notizia».

Ieri, per il ponte di Ognissanti, la scuola era chiusa e l'Albertelli Newton ha affidato il suo immenso dolore a un messaggio sulla sua pagina Facebook.

Da domani, invece, «bisognerà spiegare agli alunni quello che è accaduto ai loro due compagni e ci faremo aiutare dalla nostra psicopedagogista. Cercheremo un percorso comune con i bambini, le famiglie e la famiglia di quei due bambini meravigliosi. Vogliamo restargli vicini».

Il cordoglio di Guerra
Parole di cordoglio sono state pronunciate anche dal sindaco Michele Guerra. «Insieme alla Giunta - ha dichiarato - voglio esprimere il più sentito cordoglio della città di Parma alla famiglia e agli amici dei bambini scomparsi nel tragico incidente. Ci stringiamo sgomenti alle loro compagne e ai loro compagni di classe e a tutti gli insegnanti, in questo momento di inimmaginabile dolore».

M.Cep.