Nel Parma vittorioso col Cittadella
Che bello quando Inglese fa il Vazquez
Il modo autorevole, disinvolto, apparentemente quasi semplice con cui il Parma si è sbarazzato sabato del Cittadella nella quarta vittoria casalinga di fila deve far fare alcune considerazioni. Innanzitutto non bisogna cadere nella tentazione di sminuire lo spessore degli avversari: è vero che avevano pesanti assenza (mai quante il Parma, peraltro) ma in quelle stesse condizioni venivano da una serie positiva di cinque giornate e da un'imbattibilità della porta di 422 minuti.
E' invece vero che passare in vantaggio presto aiuta certamente i crociati a trovare spazi perché se tante volte formazioni come il Sudtirol o lo stesso Cittadella o il Modena che arriverà al prossimo turno, possono in qualche modo «accontentarsi» di una situazione di pareggio e quindi stare un po' arroccate, quando si perde ci si porta per forza più avanti, allargando le maglie.
Pecchia ha insistito con alcune scelte sperimentali che «forzano» diversi giocatori in posizioni insolite. E se Bonny sulla trequarti è stato insipido, Sohm da esterno destro, come a Palermo (mentre a Pisa aveva giocato a sinistra) ha fatto valere la sua fisicità dando una bella mano. E Vazquez basso ha offerto una prestazione sontuosa. Certo, da lì sarà più difficile per lui creare le condizioni per segnare con la continuità della passata stagione (14 centri senza rigori) ma in quel senso lo smalto pareva averlo già un po' perso anche quando giocava più avanti.
C'è stato però, nelle pieghe della partita, un altro giocatore che ha variato le sue mansioni. In una metamorfosi non sappiamo quanto programmata Roberto Inglese ha in pratica fatto le veci del Mudo Vazquez come rifinitore avanzato. Se pensiamo alla palla filtrante servita sulla corsa di Sohm, poi all'imbeccata per lo stesso Sohm a dare il ''la'' all'azione del 2-0 e infine al delizioso assist per Benedyczak, ecco che Bobby-gol ha dato quantità nella lotta e nella pressione sugli avversari ma anche tanta determinante qualità all'azione offensiva.
Ora con i previsti rientri degli altri acciaccati il gruppo diventerà persino esondante, dato che elementi come lo stesso Sohm, o Camara, o i due centrali difensivi, si sono mostrati all'altezza. Se lo spirito di gruppo rimarrà quello esibito fin qui saranno solo risorse in più.
E se contro il roccioso Cittadella nessuno si è accorto che il pugnace Juric è stato in panchina 90' vuol dire che certi equilibri sono ormai raggiunti. Mantenendo la fame giusta, la strada è tracciata e può portare lontano.
Paolo Grossi