L'assemblea torna in presenza
Servizio civile, prove di futuro
Un piccolo passo per i giovani, un grande passo per la società di domani.
Dopo le due edizioni passate organizzate a distanza, attraverso lo schermo di un dispositivo elettronico, finalmente l’Assemblea Provinciale del Servizio Civile è tornata in presenza e lo ha fatto a un mese dalla Giornata nazionale del Servizio Civile Universale, il 15 dicembre.
Sono un centinaio i giovani che nel maggio 2022 hanno iniziato il percorso di dodici mesi del Servizio Civile e che si sono riuniti nella Sala Anedda dell’Assistenza Pubblica di Parma per l’incontro annuale di metà formazione. «Il ritrovarsi qua in pubblico consente di dare una valenza concreta, pubblica appunto, alla forza del Servizio Civile che in questa sede si confronta per discutere la costruzione del domani», commenta Paola Valinotti, presidente del Coordinamento Provinciale degli Enti di Servizio Civile (COPESC) di Parma, associazione organizzatrice dell’appuntamento. Si chiama infatti «Prospettive di futuro» l’assemblea, un’occasione di partecipazione attiva che ha visto i ragazzi volontari scambiarsi pensieri, riflessione, ragionamenti e sensazioni sul percorso intrapreso alla presenza in sala di tutti gli attori coinvolti, tra cui gli enti titolari dei progetti di formazione (Consorzio Solidarietà Sociale, CSV Emilia e Legacoop Emilia Ovest). «Una chiacchierata informale» l’ha definita Carlotta Pizzi, formatrice ed esperta del Servizio Civile che, assieme al collega Daniele Durante, ha guidato i giovani volontari nella visione del film «Tutti giù per terra» (Davide Ferrario, 1997) al quale poi ha fatto seguito una discussione partecipata.
Significativa per i ragazzi è stata anche la testimonianza di Edoardo Mori, attivista di Casa della Pace Parma, l’intervento del quale è stato una sorta di memoria storica di chi il Servizio Civile l’ha vissuto agli albori. «La città del futuro sarà vostra. Voi siete l’esempio che si oppone alla narrazione prevalente che si dà della gioventù», afferma Beatrice Aimi, assessora alla comunità giovanile del Comune di Parma e dirigente scolastica, «Siete l’esempio di ricostruzione di quella rete necessaria al cambiamento».
Ed è proprio questa idea di rete come luogo di condivisione e occasione di cittadinanza che unisce ragazzi come Chiara, Alessandro, Ramatoubye, Maria, Imen e Marica che hanno incontrato il Servizio Civile lungo il cammino della loro vita. Una rete le cui prime maglie sono state intrecciate nel 1972, quando la legge n°772 sancì il diritto all’obiezione di coscienza e istituì il servizio civile in sostituzione di quello militare, e che, ancora oggi, soprattutto oggi, continua a crescere.
Ilaria Colella