questa SERA
Riapre l'Astrolabio, storico locale di via Zarotto
Sono ormai più di otto anni che all'interno dello storico locale di via Zarotto, aperto a inizio anni Settanta, non risuonava più nessun tipo di musica. Una chiusura, quella della primavera 2014, arrivata al termine di una lunga battaglia legale tra i gestori (che si è poi scoperto fare capo a una cosca mafiosa) e il Comune, che aveva emesso ingiunzioni di chiusura, non rispettate seguit anche da una denuncia penale.
Altri tempi e, soprattutto, una gestione che non ha nulla a che fare con quella che riaprirà l'Astrolabio, tornato alla denominazione originaria con la quale è sempre stato conosciuto, domani sera e che, come leggete nell'articolo in pagina, fa capo alla famiglia Bassi, da sempre attiva nel mondo dei locali pubblici e di intrattenimento. Un locale, quello di via Zarotto, che soprattutto negli ultimi anni di attività era diventato una vera e propria spina nel fianco per i residenti della zona, che avevano anche istituito un comitato per difendere le proprie ragioni. Motivi del contendere, più che i rumori provenienti dal locale erano il parcheggio selvaggio delle auto e gli schiamazzi dei frequentatori della discoteca all'uscita dal locale nel pieno della notte. Nel 2019, quando c'era stato il primo annuncio di una riapertura, poi sfumato a causa del Covid, era stata convocata una riunione del Ccv Lubiana-San Lazzaro, proprio per avere rassicurazioni dai gestori (allora come oggi la famiglia Bassi) sulle misure per evitare disagi al quartiere.
«Questa volta - spiega il presidente del Ccv Gabriele Pinardi - nessuno però ci ha coinvolti, né il Comune, né tantomeno i residenti. Di conseguenza non abbiamo organizzato nessun incontro ufficiale e ora vedremo di capire come andrà questa riapertura». Riapertura che suscita timori in un altro componente dei Ccv Paolo Cracolici che sottolinea: «L'auspicio è che non insorgano problemi, ma un coinvolgimento preventivo sarebbe stato opportuno, almeno per capire quali potrebbero essere le criticità. Ora speriamo non ci sia necessità di intervenire a posteriori».
Gian Luca Zurlini