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Noceto, minacce e percosse al compagno della «suocera»: 8 mesi a un 37enne
Noceto Il clima era da tempo teso tra madre e figlia, ma la bufera si scatenò tra i relativi compagni e finì con una denuncia ai carabinieri. Tutto, secondo le accuse, per non aver tenuto a freno le mani, dopo che la lingua si era presa fin troppe libertà.
Scena della contesa, una palazzina a Noceto. La proprietaria, che abitava al secondo piano, aveva deciso di vendere. Ma un mattino, quando una coppia di possibili acquirenti si presentò, in casa c'era il solo compagno. L'uomo mostrò l'appartamento, per poi scendere al piano di sotto, abitato dalla figlia della donna. Anche questo era in vendita. Sembrava che tutto fosse filato liscio. Ma poi tra la figlia della padrona di casa e il compagno di quest'ultima ci fu un momento di tensione. Era il settembre del 2019. Tre giorni dopo, la giovane ne parlò con la madre in giardino. L'uomo, non condividendo il tono del racconto, gridò dalla finestra: «Racconta i fatti come stanno», aggiungendo un termine che proprio un complimento non era. Poco dopo, salì dal primo piano il compagno della figlia. Dalla bocca - sempre secondo l'accusa - non gli uscirono proprio parole di pace. Le frasi andarono da «t'ammazzo» a «devi portare rispetto alla mia ragazza», a «ti impicco, ti attacco al muro», fino a «la prossima volta non vengo così». Pare che il giovane abbia anche messo una mano in faccia all'altro, facendolo indietreggiare fino alla finestra, mentre la madre della sua ragazza chiamava i carabinieri. «Chiama chi vuoi, non me ne importa niente» avrebbe (più o meno) detto l'altro, accompagnando al concetto inequivocabili gesti. A processo per percosse e minacce, il 37enne è stato condannato dal giudice Giuseppe Monaco a 8 mesi di reclusione: 4 in meno di quelli richiesti dal pm Rino Massari.
rob.lon.