MALTRATTAMENTI

Nove anni di umiliazioni e minacce alla moglie: guardia giurata condannata

Avrebbe voluto regolare i conti direttamente all'asilo nido. Perché è lì che una mattina dello scorso febbraio la moglie era andata, come sempre, facendo l'educatrice in quell'istituto. Certo, lui - guardia giurata - si era premurato di lasciare a casa la pistola, ma vederlo arrivare lì le aveva dato i brividi, tanto da chiamare il 112. Le aveva mandato messaggi inquietanti per tutta la mattina: «Con chi ti vedi, con chi stai? Sei una lurida. Vengo a scuola a risolvere questo problema». Ma le minacce e il controllo ossessivo, oltre che la richiesta di frequenti rapporti sessuali che lui avrebbe voluto anche filmare, erano ormai diventate la costante delle sue giornate. E ieri l'uomo - 37 anni, origini napoletane, ma da tempo residente nel Parmense - è stato condannato a 2 anni e 6 mesi per maltrattamenti dal collegio presieduto da Alessandro Conti.

Terribile e imbarazzante quel giorno dello scorso febbraio. Ma per Sara (la chiameremo così) era stato anche un punto di svolta: aveva guardato in fondo all'abisso in cui stava precipitando e soprattutto aveva deciso di denunciare il suo inferno privato. Nove anni segnati da una gelosia morbosa, da una sopraffazione costante, nonostante la nascita di due figli. Perfino il desiderio di Sara di dimagrire, di rimettersi in forma dopo le gravidanze, era un problema per il marito-padrone. «Vuoi fare colpo sugli altri», le aveva fatto notare più volte con arroganza.

Un chiodo fisso, l'idea del tradimento per lui, tanto da assillare anche i figli - due bambini di 7 e 9 anni - con domande su cosa avesse fatto la mamma quando lui non c'era. Ma anche le ingiurie e le umiliazioni facevano ormai parte di una squallida quotidianità: «Sei una tr..., una mongoloide. Non sei capace di fare niente», le sibilava con cattiveria.

Parole violente che negli anni avevano esasperato Sara. Eppure, non aveva avuto la forza di troncare quella relazione umiliante, nemmeno quando lui, una volta, le aveva puntato un coltello al ventre. Negli anni, poi, aveva sempre fatto ben poco per contribuire alle spese di famiglia. E Sara, invece, si era perfino indebitata, chiedendo un aiuto anche alla madre, per consentirgli di aprire un'attività commerciale.

Ora le strade si sono separate. Pare abbiano trovato un accordo per trovare un rapporto pacifico da ex. O, almeno, è ciò a cui si aggrappa Sara. A 34 anni può ancora rivoluzionare il suo futuro.

G.Az.