La storia
Sofia, laurea cum laude a 20 anni. «L'intelligenza? È la mia libertà»
A guardarla, Sofia sembra così grande. Con il suo tailleur elegante, l’atteggiamento adulto, la voce decisa mentre spiega alla commissione la sua tesi.
E invece, Sofia Beatrice Manzella ha solo 20 anni (21 il 28 dicembre). E a 20 anni ieri pomeriggio si è laureata con 110 e lode alla triennale di Scienze politiche e relazioni internazionali all’Università di Parma. Traguardo che ha raggiunto anticipatamente rispetto alle tempistiche abituali.
Il perché lo troviamo nella sua storia. Nella sua intelligenza straordinaria (è stata riconosciuta come soggetto «plusdotato») e anche umana. Una storia che non si può scrivere senza parlare anche di mamma Alessandra, insegnante all’Albertelli-Newton, che ha fatto dell’indipendenza e della libertà due regole fondamentali di casa.
Inizia tutto con una piccola Sofia che, all’età di circa tre anni legge, scrive e sillaba le parole: «Mam-ma» e «ma-re» (forse quello blu intenso della sua Sicilia, di dove è originaria) sono le sue prime scomposizioni.
A 8 anni, in uno dei tanti viaggi con mamma, al museo del Louvre chiede: «Perché vogliono vedere tutti la Gioconda? Io preferisco le opere di Giotto». Ma questa intelligenza disarmante ha anche la bellezza del gioco: è curiosità per ciò che la circonda, ammirazione per le cose del mondo, volontà di comprenderle.
Il suo percorso scolastico non è stato facile, tanto che Alessandra oggi si sta battendo con interventi nelle scuole e appelli per rendere il mondo della scuola pronto a gestire i bisogni dei ragazzi plusdotati: «Nessuna scuola elementare statale all’epoca avrebbe accettato di iscrivere Sofia, dicevano che era troppo piccola, avendo solo 4 anni - racconta Alessandra -. Dopo una ricerca lunghissima, ho trovato una scuola privata, una realtà di persone straordinarie che non mi hanno guardata come fossi un alieno, e che mi hanno aiutata».
Le elementari finiscono, mamma Alessandra inizia a lavorare a Parma, è un avanti e indietro in aereo tra la nostra città e il capoluogo siculo. A 9 anni Sofia inizia la prima media, a 12 è già tempo del liceo.
Il liceo lo frequenta a Parma, dove si trasferisce definitivamente, sceglie lo scientifico Ulivi. E mentre per i suoi compagni era già tempo di divertirsi in discoteca, lei ancora era una bambina: «L’altezza mi ha aiutato a camuffare la differenza di età - racconta Sofia -. Non mi sono mai sentita obbligata a bruciare le tappe. Ho vissuto come e quello che mi sentivo di fare».
Dalla sua esperienza ha imparato che «è necessario assecondare le proprie capacità e non sminuirsi mai» rivela. Oggi, la differenza d’età con gli amici «neanche si sente».
Il suo futuro lo immagina nel mondo della moda: «La storia della moda mi appassiona da tempo, poi i miei studi guardano al mondo, alla dimensione internazionale - dice -. Quindi lavorare per le grandi aziende di moda, magari Gucci o Moschino - sorride - vorrei che fosse la mia strada». Ma intanto, dato che la vita a volte può sembrarle una rincorsa, si ferma a godere del suo traguardo: «Sono emozionatissima» dichiara mentre tiene stretta la sua tesi. Mentre si fa mettere la corona d’alloro e si fa tenere stretta in un abbraccio di mamma che pare infinito.
Solo lì, si concede il lusso di poter essere piccola piccola: perché solo lì, in quello spazio dove abita il cuore, può sentirsi davvero nel posto giusto, a casa.
Anna Pinazzi