VIA MAZZINI E VIA REPUBBLICA
Centro pedonalizzato: le pagelle dei parmigiani, divisi dopo il primo weekend senz'auto
L'ironia dei parmigiani sa essere tagliente. «Con quelle barriere in mezzo alla strada, che ricordano i cavalli di Frisia, sembra di essere al Checkpoint Charlie tra Berlino Est e Berlino Ovest». Domenica pomeriggio all'imbrunire, Alessandra Foglia è con le amiche in piazza Garibaldi, sotto l'albero di Natale ancora disadorno e spento. Tutte guardano la strada riservata solo ai pedoni nel primo fine settimana dei «P-Days», le giornate dell'inflessibile pedonalizzazione di via Mazzini, piazza Garibaldi e via Repubblica, dall'incrocio con via Cavestro fino all'angolo con via XXII Luglio.
«Neanche le biciclette possono passare - aggiunge -. Mi sembra un'esagerazione. L'unica buona notizia è che non possono passare i monopattini». Già, i monopattini: per tanti parmigiani non più giovanissimi, ma anche per molti negozianti, sono una sciagura. «Vanno velocissimi, sfrecciano ovunque, pure sui marciapiedi»: il mantra delle proteste è questo. Ma le bici no, quelle a Parma sono intoccabili. E l'idea dell'amministrazione comunale di vietare alle bici di percorrere via Mazzini e via Repubblica (possono girare solo se spinte a braccia), lascia interdetti sia i negozianti che quelli che ieri si sono concessi una «vasca».
«Imporre ai ciclisti di scendere dalla bici nella zona pedonale? Mah, credo che serva più di elasticità», propone Manuel De Dominici, originario della provincia di Pavia, ma parmigiano d'adozione.
Tra i commessi e chi guarda le vetrine - pochi quelli che entrano nei negozi per comprare - l'insofferenza per questo divieto giudicato eccessivo, se non incomprensibile, è tanta. «Sabato sera ho visto un vigile che faceva scendere dalla bici una signora anziana, ma in strada non c'era nessuno», racconta una commessa che, dopo mille cautele, accetta di parlare ma senza mettere il nome.
Le proteste, a pedonalizzazione in corso, devono essere arrivate fino all'orecchio dell'amministrazione comunale, tanto che non è esclusa una parziale retromarcia sul divieto alle bici.
«Questa seconda giornata, senza la penalizzazione della pioggia, ha dimostrato l'ottima prospettiva dell'area pedonale - commenta, in tarda serata, il sindaco Michele Guerra -. Molti cittadini mi hanno fermato per manifestare la loro soddisfazione e anche per suggerire correttivi. Tra questi, la libera circolazione delle biciclette nella zona pedonale, su cui senz'altro rifletteremo da subito». Della serie: se non funziona, possiamo anche cambiare.
Ma a non convincere è anche la decisione di vietare il passaggio dei taxi e dei bus (le linee deviate sui viali sono la 3, la 4 la 5 e la 8). «Dato che non c'è una grande spinta all'acquisto, invece di agevolare l'arrivo della gente in centro, questi divieti rappresentano un deterrente», taglia corto Alessandra, parmigiana combattiva, mentre osserva delle scarpe in via Repubblica.
All'incrocio con via XXII Luglio c'è Cristina, che a fatica cerca di convincere Pietro, il figlio 12enne con monopattino al seguito, di arrivare in fondo a via Mazzini. «A me il centro pedonalizzato piace molto. Ha un'aria di festa». Anche Fabrizia Rastelli promuove il primo P-Days: «Il centro pedonale è piacevole».
Ma i parmigiani hanno invaso via Mazzini e via Repubblica? «Per ora non vedo molta differenza rispetto agli altri weekend, però prima di esprimere un giudizio aspettiamo di vedere cosa accadrà nei prossimi fine settimana», commenta Anna Bertoncini, della Tabaccheria Repubblica, mentre un giovane fumatore prova a pagare un pacchetto di cartine (99 cent) con la carta di credito.
Nella via Mazzini pedonalizzata sono più i negozi chiusi di quelli aperti e anche il passeggio è scarso. Via Cavour resiste, mentre all'inizio di via Garibaldi non si fanno troppe illusioni. «Il primo P-Days? - dice Francesca Cavalli, dietro al bancone del suo negozio di calze, cuffie e guanti - Mi è sembrata una domenica ad andamento lento».