UNIVERSITÀ
Giovani talenti: il premio Deloitte a due studenti della facoltà di Economia di Parma
È stato assegnato quest'anno a Sebastiano Colli e a Matteo Tamagna il premio dedicato ai due migliori studenti del corso di laurea magistrale in Amministrazione e direzione aziendale (Ada) istituito dal Dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell’Università di Parma e dalla società di consulenza strategica e revisione Deloitte.
I due studenti sono stati premiati durante la cerimonia svoltasi ieri in Ateneo. Con questa iniziativa Università di Parma e Deloitte, nelle persone dei tre membri della giuria del premio, Veronica Tibiletti e Stefano Azzali, docenti di Economia aziendale, e Valeria Brambilla, presidente Cda Deloitte&Touch Spa, hanno bene intercettato un fabbisogno che ancora oggi appare attuale: le imprese non solo competono per promuovere i propri prodotti e servizi, ma si contendono i migliori talenti nel mercato del lavoro. Sei fra gli studenti che nelle scorse edizioni hanno vinto il premio lavorano oggi stabilmente negli uffici della sede Deloitte di Parma.
«Ancora una volta, dunque, a distanza di cinque anni dalla sua origine, il premio rappresenta l’occasione per fare riflessioni sulla gestione dei talenti e intorno al modo in cui essa potrà contribuire allo sviluppo del ruolo dei professionisti oggi chiamati a interpretare sia un ruolo strategico, affianco al business, che un ruolo sociale, affianco alle risorse da crescere», afferma Veronica Tibiletti, che svela la difficoltà di compiere la scelta definitiva: «Abbiamo potuto apprezzare i profili eccellenti degli studenti del corso che hanno aderito e che, come si dice in gergo, hanno creato una classifica corta dalla quale è ha dato complesso ricavare vincitori».
Vincitrice è certamente l'Università di Parma, che sa allevare talenti, gestirli poi significa progettare soluzioni per attrarre, sviluppare e trattenere le persone di valore, quelle in grado di fare la differenza per lo sviluppo dell’impresa, senza ricorrere esclusivamente alla leva economica.
«Il lavoro del revisore è un pochino cambiato con un grande spazio dato alla relazione. La valutazione delle imprese si basa sui numeri tanto quanto sulla conoscenza della società e del modo in cui opera sul mercato», afferma Vittoria Brambilla che aggiunge: «Valutiamo insieme ai vincitori del premio quale è il percorso di sviluppo professionale più confidente e più consono perché la valorizzazione dei talenti individuali è un vantaggio per il risultato che è sempre quello del gruppo».
Gestire i talenti non significa preoccuparsi di pochi e ignorare gli altri, ma costruire un sistema in cui diversità ed equità possano convivere. «Mi sono sentita accolta e mai abbandonata - commenta Ilaria Maestri, vincitrice seconda classificata al premio lo scorso anno ed oggi inserita nell’organico Deloitte -. Ai giovani suggerisco di dire di sì alle opportunità anche quando si presentano accompagnate da ostacoli. Nel lungo periodo lo sforzo mostrerà il suo risultato».