ALLARME DI FEDERFARMA E ORDINE

Anche a Parma cominciano a scarseggiare i farmaci antinfluenzali

Mara Varoli

L'influenza 2022 sta mettendo a dura prova questi giorni prima delle feste. Un'influenza con febbre altissima e tosse che ha costretto a letto tantissimi parmigiani. Grandi e piccini. E poi c'è il Covid con mal di gola, mal di testa e altro. Un anno che quindi sta per finire in compagnia del cuscino e del termometro. E tutti sono a caccia di farmaci: per abbassare la febbre, per sciogliere il catarro, antibiotici per curare le bronchiti e antidolorifici. Farmaci che anche a Parma come in altre città stanno cominciando a scarseggiare nelle dispense dei farmacisti.

«Effettivamente stiamo cominciando a far fatica a trovare certi farmaci - conferma Alessandro Merli, presidente di Federfarma -. Nonostante le nostre richieste ce li consegnano con il contagocce. E noi farmacisti facciamo i salti mortali per averli a disposizione dei clienti». Ma quali sono questi farmaci così difficili da recuperare? «Ci sono certi antipiretici, adatti ad abbassare la febbre - risponde il presidente Merli -, qualche tipo di antibiotico e persino le fiale per l'aerosol. Soprattutto cominciano a scarseggiare i farmaci per curare l'influenza nei bambini. E poi anche il paracetamolo e l'ibuprofene, antinfiammatori in sciroppo e in pasticche, sono ormai difficili da recuperare. Magari si trova il farmaco generico ma non quello di una precisa marca. Per cui il mio consiglio è quello di affidarsi al farmacista per avere un possibile farmaco sostitutivo». Ma quali sono i motivi per cui questi farmaci stanno diventando introvabili? «I motivi sono diversi - continua Merli -. Sicuramente l'influenza ha colpito tante persone e le richieste si moltiplicano, ma c'è anche chi dice che è complicato reperire i principi attivi, chi pensa a difficoltà nei trasporti e chi assicura che è un problema di confezionamento». Ci sono farmacie nel nostro territorio che comunque possono preparare i farmaci necessari a curare l'influenza? «Ci sono, ma sono pochissime quelle che possono fare i preparati galenici - conclude il presidente di Federfarma -, anche perché ci vogliono strutture adatte».

Anche Fabrizio Piazza, presidente dell'Ordine dei farmacisti, conferma la difficoltà a trovare certi farmaci, ma il peggio ormai sembra passato: «È vero, ci sono alcuni principi attivi che mancano, indipendente dal nome commerciale - sottolinea Piazza -. E il problema è che la gente è abituata a prendere il farmaco di un certo tipo di marca. Le ditte in questo momento sono carenti di principi attivi e mancano in particolare alcuni materiali per il confezionamento: ad esempio sono mancati i foglietti di alluminio per chiudere i blister. Insomma, le aziende hanno difficoltà a trovare le materie prime e non è facilissimo procedere con il confezionamento. Però ci sono alcune farmacie che sono riuscite a recuperare i principi attivi e quindi a preparare ad esempio gli sciroppi antinfiammatori per la prima infanzia».

«È mancato il rifornimento di alcuni antibiotici - dice il presidente Piazza -. In tutti i modi se è vero che alcune marche non erano recuperabili, è anche vero che si potevano recuperare i farmaci generici. Per i farmaci con paracetamolo sono mancati solo alcuni dosaggi, mentre è stato molto difficile trovare i prodotti per la pressione. Ora però stanno ricominciando a consegnare o attraverso la ditta che produce l'originale o attraverso le ditte che producono il farmaco equivalente. Qualche problema c'è ancora, ma ormai riusciamo a vedere l'arrivo di alcuni farmaci che prima mancavano. Magari non si trova il farmaco di marca e con un certo dosaggio a cui si è abituati, ma ripeto si possono trovare i farmaci equivalenti con dosaggi versi».