Sondaggio

Città maleducate: Parma si dà i voti ed è... bocciata

Giuseppe Milano

Quest'anno ci meritiamo il carbone, anzi ce lo regaliamo da soli senza aspettare la Befana. Secondo gli stessi parmigiani infatti in città non prevalgono purtroppo le buone maniere. Quando siamo in pubblico siamo sempre assorbiti dal cellulare, non salutiamo quando entriamo in un negozio o in luoghi pubblici, siamo rumorosi e parliamo troppo in vivavoce e, soprattutto, non lasciamo mai la mancia al bar o al ristorante. Una pagella non certo piacevole che gli stessi parmigiani si sono dati in un sondaggio, condotto dalla società di comunicazione Preply, che ha interpellato 1.558 abitanti delle 19 città più grandi d'Italia proprio sul tema della maleducazione.

Ogni intervistato doveva giudicare i propri concittadini (e se stesso) su 12 comportamenti. Oltre a quelli già citati c'era, ad esempio, anche l'abitudine a non rallentare alla guida in presenza delle strisce pedonali, essere maleducati con il personale di servizio, saltare la coda o non essere cordiali con gli altri. I voti andavano da 10 a 1 con 10 massima espressione della maleducazione. Ebbene i parmigiani si vedono talmente poco corretti che sono finiti sul podio dei più maleducati d'Italia. La medaglia è quella di bronzo alle spalle di Venezia e Catania.

Le note dolenti

A far finire Parma dietro alla lavagna la nostra cattiva abitudine, almeno così di dipingiamo, di non lasciare mai la mancia. Su questo fronte siamo i peggiori di tutti (voto 7,92 su 10). Alla domanda del sondaggio quasi tutto hanno risposto «non lascio la mancia» o «nella mia città di solito non si lascia la mancia». Male anche sull'uso del cellulare in pubblico: ci vediamo praticamente sempre con il video accesso (7,6) e, per di più, usiamo il vivavoce quando siamo in mezzo alla gente (6,48). Non salutiamo quando incontriamo degli sconosciuti e, infine, siamo rumorosi.

Un po' inglesi lo siamo

Possiamo invece consolarci con la nostra capacità, tutta anglosassone, di rispettare le code e di essere rispettosi degli spazi altrui. E se non siamo abituati a salutare, quando poi entriamo in contatto con gli altri siamo essere cordiali, almeno non ci dipingiamo come un popolo «chiuso e scontroso».

Male noi, male gli altri

E se noi ci vediamo maleducati, forse peccando un po' di troppa severità verso noi stessi, siamo ugualmente “cattivi” verso forestieri e turisti. Dopo i modenesi, siamo noi parmigiani a parlar peggio di chi arriva in città. Li definiamo «poco avvezzi alle norme di comportamento locali». Dietro di noi ci sono, in questo caso, Firenze, Milano, Genova, Trieste, Torino e Bologna.

Insomma siamo severi con noi stessi, ma siamo ugualmente molto esigenti con gli altri. E come al contrario di Jessica Rabbit nel noto film siamo cattivi perché ci disegniamo noi così...

Giuseppe Milano