Lotteria Italia
Dall'oste Giovanardi all'Autosole: quei parmigiani diventati all'improvviso «Paperoni»
A Cortile San Martino la Fortuna, come divinità, ha bussato due volte. Storia recentissima e abbastanza recente. Oltre sessant'anni fa, successe, però, quella che per molti parmigiani rappresenta ancora «la vincita». Una sorta, facendo un paragone calcistico, di Italia-Germania 4-3. Non si parlava di miliardi e neppure di milioni di euro. Ma quei cento milioni di vecchie lire vinti alla Lotteria Italia nel 1960 allora rappresentavano una cifra davvero iperbolica. A fare il «colpaccio» era stato Gino Giovanardi, oste di borgo degli Studj.
E il suo locale era stato preso d'assalto da cronisti e curiosi. Insomma, quello storico borgo di Parma, dove c'è ancora un ristorante, è assurto a luogo sacro alla dea bendata. Lo stesso oste, inoltre, è entrato di diritto nella storia cittadina, rappresentando un caso in cui il vincitore, anche grazie alla pervicacia dei cronisti, aveva anche un volto.
Frugando tra i precedenti che riguardano il nostro territorio, tra la fresca vincita di venerdì sera e un altro storico colpo di fortuna, c'è una coincidenza. Anche nel 2000, infatti, la Fortuna si era fermata lungo l'Autostrada del Sole, in quell'area di Cortile San Martino. Dispensando all'acquirente cinque miliardi di lire - l'euro avrebbe debuttato due anni dopo - che rappresentavano il secondo premio della Lotteria Italia. E, in quel frangente, qualcuno portò a casa anche cinquanta milioni di vecchie lire. Dove? A Medesano. Proprio come venerdì.
Anche in quell'inizio di gennaio del 2000, la Gazzetta aveva realizzato un ampio servizio (che viene riprodotto qui a fianco), recandosi nell'autogrill baciato dalla fortuna. Dove, in un primo momento, si era sparsa la voce che il prescelto dalla sorte fosse un dipendente dell'area di servizio. Ipotesi poi scartata, mentre per un po' di tempo qualcuno sperò che il «Paperone» si facesse vivo con qualche atto di liberalità. Piuttosto rischioso per chi voglia mantenere l'anonimato.
Ma la vincita più alta mai realizzata a Parma - 69 milioni 511mila 197 euro - risale al dicembre del 2010 con un “6” al Superenalotto al Centro Torri.
Poco meno fruttò un altro “6” da 66 milioni di euro realizzato nella ricevitoria di Basilicagoiano nel settembre del 2019.
Alla voce cifre da capogiro, sempre al Superenalotto, ma con i “5+1”, furono vinti 8 miliardi e 519 milioni nel 2000 - per Parma un anno d'oro - e tre milioni di euro in una ricevitoria di via Emilia Ovest nel 2005. La prima grande vincita al Supenalotto in città era stata, però, nel 1999 quando un fortunato si era aggiudicato tre miliardi di lire grazie a un sistema giocato nella ricevitoria di Gino Lottici in via Spezia.
Capitolo «Gratta e vinci». Anche in questo caso la dea bendata è passata da Parma. Fermandosi in via Nievo, nella zona di via Isola, dove nel gennaio 2009 con dieci euro un cliente portò a casa un milione. L'anno dopo, invece, con appena due, un fortunato si aggiudicò un vitalizio ventennale sempre di un milione a «Win for life». Nell'aprile 2021, infine, in una ricevitoria di via Zarotto, fu vinto un altro milione al «Million Day». Sborsando appena un euro.
Michele Ceparano