Serie D
Il nuovo tecnico Bonini vuole rianimare il Salso
Salsomaggiore - Dopo Cristiani e Lavezzini il Salso si è affidato a Lauro Bonini, il “mago” dei play out, un tecnico che in carriera ha accettato e vinto molte sfide impossibili, chiamato a compiere un miracolo in terra termale, anche se, in tutta franchezza, questa volta il “coup de théâtre” potrebbe risultare impossibile anche per uno come lui. Laura Bonini, reggiano, ex centravanti di Albinea, Povigliese, Bagnolese, Montecchio e Rolo, autore di 194 gol in carriera in circa 18 stagioni, attaccò le scarpe al chiodo a 33 anni, quando già da tre stagioni allenava nel vivaio della Falk, a Reggio, per poi proseguire in Prima e in Promozione a Novellara, Ciano, Poviglio, Arceto, Scandiano, Castellarano, facendo il salto in D come vice di Bazzani a Correggio e successivamente a Bagnolo da head coach, dove salvò la squadra ai play off malgrado l’esonero e il richiamo dopo due mesi.
Bonini, lei è il mago dei play off: li ha già vinti 4 volte, alcuni partendo da situazioni impossibili. Farà il miracolo anche a Salso?
«Ho vissuto tante salvezze molto complicate, quasi sempre subentrando, come a Ciano, quando rilevai Beretti ed eravamo penultimi, poi all’Arcetana, chiamato dopo Botta e Zanasi e ci salvammo e infine a Scandiano, quando subentrai a Carboni e arrivammo a una salvezza complicatissima; poi l’anno scorso a Bagnolo. Nel calcio non c’è nulla di impossibile anche se, in tutta franchezza, non dico che la situazione del Salso sia disperata, ma è quantomeno molto complessa».
Immagino lei abbia accettato l’incarico con la certezza di rimanere l’anno prossimo. Vero?
«Nella mia carriera ho sempre adottato la politica di un passo alla volta: io sto conoscendo i dirigenti e i giocatori e loro stanno conoscendo me; se ci troveremo bene credo si possa avviare un percorso che ci veda assieme il più a lungo possibile. Avevo altre proposte, ma ho scelto la situazione più difficile perché nel calcio ho visto di tutto e tutto è possibile. Ho apprezzato la voglia dei dirigenti, malgrado la situazione, di volerci provare fino alla fine e quindi il nostro obiettivo sarà quello di dare tutto, gara dopo gara, per chiudere il campionato con dignità».
Il problema è che ora lei ora si trova a gestire una squadra svuotata dal mercato…
«Sono arrivato nel momento più complicato: ci siamo messi d’accordo il 20 di dicembre, il 21 ho preparato la partita del 22 con la Sammaurese, che abbiamo pareggiato, interrompendo la serie di 10 sconfitte consecutive, ma il giorno dopo si chiudeva il mercato dei dilettanti e quando sono arrivato una decina di atleti aveva già lasciato la squadra, mentre erano arrivati solo due ragazzi nuovi. La società si è resa disponibile ad integrare la rosa: se accadrà ne sarò felice, altrimenti allenerò quelli che ho ai quali cercherò di ridare autostima, visto che quando sono arrivato ho trovato un gruppo sano di ragazzi splendidi, ma col mirale sotto i tacchi».
Domenica andrete a Carpi contro una squadra con cui il Salso all'andata ha pareggiato, ma che col mercato è cambiata molto. Che partita sarà?
«Il Carpi è stato costruito per vincere; inoltre, ha appena cambiato allenatore e ha vinto subito. Rispetto all’andata la squadra è stata rivoluzionata, quindi sarà durissima. Sono certo che i miei ragazzi abbiano ancora tanto da dare e hanno tutti voglia di dimostrare che, malgrado il salto dall’Eccellenza alla D sia stato pesante, in questa categoria ci possono stare. Per me è senz’altro difficile entrare da terzo allenatore, ma queste sfide non mi hanno mai spaventato. L’importante è che ognuno metta in campo serietà e impegno, poi il resto arriverà».
Lorenzo Chierici