MALORE IMPROVVISO

Teatro Regio in lutto, addio al macchinista Bruno Balestrieri: aveva 60 anni

«Uno di noi per oltre vent’anni, macchinista e falegname del nostro Teatro. Ci mancherai, Bruno!». Basta questo post sulla pagina Facebook del Teatro Regio per innescare una lunga catena d’affetto per Bruno Balestrieri, scomparso improvvisamente per un malore all’età di 60 anni.

In tantissimi – amici, conoscenti, colleghi, abituali frequentatori del teatro - lasciano un commento, un messaggio di vicinanza alle famiglie, quella del cuore e degli affetti e quella lavorativa del Regio. Lì, in quel luogo di autentica parmigianità e cultura, Bruno ha lavorato per più di vent’anni costruendo, muovendo, montando e smontando gli elementi scenici degli spettacoli che sono passati per il nostro teatro.

Lo vogliono ricordare i colleghi, che hanno condiviso con lui «anche i silenzi – racconta Enrico Cannas – perché Bruno era una persona che non si fidava di tutti e quando lavorava non voleva distrazioni: era meticoloso, preciso, un grande professionista. Era ed è parte della memoria storica del Teatro Regio».

Aveva da poco compiuto 60 anni, a metà dicembre. E per l’occasione aveva organizzato una piccola festa con i colleghi, un brindisi nel laboratorio. E anche in quell’occasione aveva parlato di qualche progetto che avrebbe voluto portare a termine una volta andato in pensione: «Tra due mesi sarebbe andato in pensione – rivela ancora il collega Enrico – mi raccontava che sognava di spostarsi da Parma, voleva andare a vivere in Puglia, luogo di origine della moglie Maria Grazia».

Non mancano anche i momenti passati a scherzare: «Lo prendevamo in giro perché tutte le sere doveva pulire attentamente la sua Mercedes e il suo scooter Yamaha 125: erano impeccabili – riprende Enrico -. Quando arrivava in parcheggio lo riconoscevi subito: la sua era certamente la macchina più pulita e lucida. Noi glielo facevamo notare e questo bastava per iniziare il turno con un sorriso».

Tanti altri i colleghi che lo ricordano come una persona «buona e disponibile – fa sapere Dario De Micheli, responsabile grafica, editoria, merchandising del Regio -. Silenzioso, sapeva infondere la sua tranquillità a tutto il gruppo di lavoro». Commosso anche Pino Caradente, capomacchinista fino a 1 mese fa, ora in pensione: «Ho vissuto insieme a Bruno tantissimi anni dedicati al Regio, con una passione per il teatro che ci accomunava – racconta -. Saremmo andati in pensione a pochi mesi di differenza l’uno dall’altro e parlavamo spesso di come sarebbe stata la vita lontani dal Regio. Ci siamo sentiti per l’ultima volta venerdì mattina, poi dopo poco, la triste e inaspettata notizia». «Con lui – conclude - se ne va un amico e una parte importante della memoria storica del nostro teatro».

Anna Pinazzi