Turismo
Boom di presenze a Parma nel 2022
Le presenze turistiche a Parma nel 2022 sono tornate quasi uguali a quelle del 2019, l'ultimo anno prima della «valanga» Covid che ha travolto tutto. Il consuntivo lo si ricava da una determina del Comune in cui si fa il consuntivo della tassa di soggiorno e di conseguenza sui pernottamenti in città durante lo scorso anno.
«Boom» di presenze
Lo scorso anno a Parma ci sono stati 656.405 pernottamenti dichiarati nelle strutture cittadine, per un importo totale dell'imposta di soggiorno (che è rimasta invariata rispetto agli scorsi anni) di un milione 616mila e 608 euro. Dette così, possono anche significare poco: ma nel 2019 le presenze erano state di poco superiori alle 700 mila e l'importo della tassa era stato maggiore di circa 100 mila euro. «Questo significa - dice Emio Incerti, albergatore e presidente di Federalberghi di Parma - che nel 2022 il turismo in città è ripartito molto bene. Anche perché ci tengo a sottolineare che nei primi tre mesi dell'anno si è scontato ancora l'effetto-Covid e in più mancano ancoraall'appello tutti i turisti provenienti dai paesi dell'Estremo oriente, come Cina e Giappone e dalla Russia». Incerti sottolinea che «particolarmente significativi sono i numeri di luglio e agosto, mesi tradizionalmente poco favorevoli alle città d'arte. E da ultimo va ricordato che nel 2022 a Parma non c'è stato nessun evento di richiamo oltre a quelli ordinari come Cibus o Festival Verdi, a differenza di Piacenza, dove c'è stata una mostra che ha richiamato migliaia di persone». La ripartenza, dunque, c'è stata. E a testimoniarla è anche il fatto che «finalmente tutti gli alberghi della città, con una sola eccezione (l'hotel Pacchiosi ndr) hanno riaperto a pieno ritmo, con qualche chiusura solo nel periodo estivo. Ora si dovrà lavorare per consolidare questo dato».
Lavagetto soddisfatto
Il vicesindaco Lorenzo Lavagetto, che ha la delega al Turismo, non nasconde la propria soddisfazione: «Come prima cosa va sottolineato che Parma si conferma ormai come una destinazione turistica che è entrata nel mirino anche dei viaggiatori dall'estero. in particolare ci sono stati molti arrivi da Francia, Germania e dal Nord Europa a partire da giugno e fino a novembre. Va sottolineato - prosegue Lavagetto - che Parma in questo è stata avvantaggiata, oltre che dalle politiche regionali in cui è stata inserita all'interno di una destinazione turistica specifica, anche dal fatto che negli ultimi 20,30 anni la nostra città ha saputo dotarsi di un'offerta ricettiva ampia e di qualità che su questo piano ci vede in vantaggio anche rispetto a realtà a noi vicine». Per il futuro il vicesindaco chiarisce che «questo milione e seicentomila euro verrà utilizzato, come prevede il regolamento, a beneficio dell'attività turistica. Il nostro obiettivo è di fare in modo che Parma cresca ancora e che il turismo diventi sempre più una risorsa economica importante per il territorio. E per questo andranno sviluppati programmi più intensi con il territorio provinciale. Ma il dato di fatto è che oggi Parma è una città che sempre più è diventata e sta diventando a vocazione turistica. E noi dobbiamo fare in modo che questa attitudine cresca».
Casa: «Ritorno anticipato»
Per Cristiano Casa, presidente di VisitEmilia e ex assessore al Turismo, «questi dati sono incoraggianti, perché sono anche una lieta sorpresa, visto che era stato previsto il 2023 come anno di ritorno ai dati prepandemia. Questo dimostra che Parma è una città che piace ai turisti, visto che le presenze sono spalmate su tutto l'anno. Ora l'obbiettivo è di rendere più raggiungibile Parma con ogni mezzo e di fare promozioni per il territorio».
Gian Luca Zurlini