l'inchiesta
Pace fiscale: chi aderisce e chi no tra i Comuni parmensi con più di 10mila abitanti
Pace fiscale: linea morbida o rigore? La Manovra 2023 dà la possibilità ai Comuni di stralciare i debiti contratti dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 di importo residuo fino a 1.000 euro: entro il 31 gennaio, le amministrazioni dovranno decidere se siglare o meno la tregua. Parma si è già espressa ed è stato, lo ricordiamo, un no lapidario. E gli altri comuni?
Secco no del sindaco di Fidenza e presidente della Provincia Andrea Massari, che infatti dice «non aderiremo né come Comune, né come Provincia. Non vedo perché premiare chi non ha onorato i propri debiti. Le cartelle non verranno rottamate, anche come forma di rispetto per chi le tasse le ha sempre pagate».
Stessa musica da Sorbolo Mezzani: il sindaco Nicola Cesari fa sapere che la questione sarà portata in Consiglio il 26 gennaio ma non ci sarà la tregua. «È una questione di principio - dice -. Tutti dovrebbero fare il proprio dovere. Sappiamo che ci sono persone in difficoltà e come Comune li aiutiamo. I furbetti, invece, che godono peraltro dei servizi erogati, non vanno premiati».
Politicamente contraria la maggioranza che guida Montechiarugolo, che tuttavia lascerà che la pace segua il proprio corso. «Abbiamo fatto i conti e calcolato che le sanzioni che verrebbero stralciate impatterebbero per 1.400 euro sulle casse (che si tratti di Imu, Tari o multe, i debiti infatti vengono scontati solo di sanzioni e interessi, ndr) - spiega il sindaco Daniele Friggeri -. Sarebbe per noi più oneroso procedere per recuperarli anziché stare fermi e lasciare che quanto deciso dal Governo vada avanti».
Per Langhirano, il sindaco Giordano Bricoli informa: «Al Consiglio comunale del 26 gennaio delibereremo di non aderire». Perché? «Per una questione di equità: è giusto che tutti i cittadini siano uguali di fronte alla legge. Non vedo perché chi non ha pagato debba ricevere un trattamento di favore». Idem Medesano: «Per le cartelle sotto i mille euro, non ci sarà la pace fiscale perché riteniamo scorretto agevolare chi non ha pagato tasse e multe - fa sapere il sindaco Michele Giovanelli -. Discorso diverso invece per le cartelle più alte: i cittadini potranno fare richiesta e vedersi scontare interessi e sanzioni».
Noceto informa che è stato deciso di non aderire. «Se vogliamo l’equità fiscale e i servizi, dobbiamo imparare tutti a pagare le tasse – dice il primo cittadino Fabio Fecci -. Chi è in difficoltà, venga in Comune, presenti l’Isee e chieda un aiuto. Chi invece può, onori quanto dovuto».
Di tenore diverso la decisione del sindaco di Salsomaggiore. Filippo Fritelli, infatti, informa: «Aderiremo attenendoci alle normative nazionali. Rimaniamo in linea con le leggi statali come sempre abbiamo fatto».
Collecchio infine ricalca la linea di Montechiarugolo. «Pur confermando la nostra assoluta contrarietà a ogni forma di condono, fiscale o di altra natura - dice il sindaco Maristella Galli -, in questa specifica circostanza, considerando che lo stralcio non riguarda l’importo dovuto e non pagato, ma solo le sanzioni e gli interessi di mora (per il Comune di Collecchio si tratta di circa 2mila euro), abbiamo ritenuto che deliberare la non adesione fosse più gravoso in termini burocratici rispetto all’automatismo previsto dalla legge».
Monica Rossi