Nuoto

Davide Belletti, un parmigiano protagonista ai Mondiali in acque gelide

Marco Bernardini

Seconda partecipazione consecutiva del parmigiano Davide Belletti ai Campionati mondiali di nuoto in acque gelide (Ice Swimming) celebrati a Samoens, nel dipartimento dell’Alta Savoia, in Francia. Rispetto alla scorsa edizione di Glogow in Polonia, il nuotatore ducale, che difendeva i colori della Nazionale azzurra, ha più che «raddoppiato» i propri impegni prendendo parte, oltre che ai 250 e ai 500 metri, anche alle prove sui 1000 metri e nelle staffette 4x250 stile libero e la frazione a dorso della 4x50 mista, quest’ultima non competitiva. E i risultati sono stati migliori di quelli raccolti un anno fa: tempi abbassati sia nei 250 (3’51”30 con 44° posto assoluto e nono di categoria) che nei 500 (8’02”38 che vale il 35° posto e il settimo di categoria), poi è stato superato lo scoglio della gara regina dei 1000 metri, nono in Italia a riuscire a nuotare l’Ice Kilometer, percorso in 17’42”16 (39° assoluto e ottavo in categoria) e ha dato un contributo alla staffetta 4x250 che, sotto una suggestiva nevicata, si è piazzata in undicesima posizione. Un tour de force immerso nell’acqua gelata che faceva segnare temperature comprese tra i 3,7 e i 4,8 gradi. «E’ stata un’esperienza positiva: i miei obiettivi li ho tutti raggiunti» spiega l’ex fondista Belletti. «Ho limato di sei secondi i 250 e di diciotto i 500 per cui mi ritengo molto contento. E le due staffette erano una novità, visto che non le avevo mai provate nemmeno in piscina: credo di essermela cavata bene anche di fronte agli atleti molto giovani schierati dalle altre nazioni e tendenzialmente più veloci in questo genere di competizioni non troppo lunghe». E nonostante i problemi oggettivi alla vigilia. «Qui a Parma e dintorni diventa difficile allenarsi, soprattutto a causa delle atipiche condizioni climatiche in inverno. I laghi e i corsi d’acqua di tutta la Pianura Padana non hanno mai toccato temperature adatte per i miei allenamenti rimanendo, nella migliore delle ipotesi, al di sopra dei sette gradi. Anche se questo è stato il mio secondo anno di allenamenti gelidi ci vogliono sempre tanto coraggio, passione e preparazione fisica per abituare il corpo alla resistenza. Con il freddo così estremo - prosegue Belletti - il corpo comincia a funzionare in modo differente e molti dei comportamenti che un nuotatore dà per scontati quando nuota in piscinavengono meno non appena si mette piede in un lago ghiacciato».

Ora lo sguardo è già proiettato al futuro. «I prossimi Mondiali saranno tra due anni, penso di avere le potenzialità per migliorarmi, specialmente, sui 1000 metri che a Samoens erano ancora un’incognita per me».