LA STORIA
Addio a Liliana, la clochard accolta nella Casa protetta di Fidenza
La Casa residenza anziani Città di Fidenza piange la scomparsa della sua storica ospite, Liliana Solida: il 16 febbraio avrebbe compiuto 87 anni. Originaria di Tuglie, in Puglia, aveva trascorso la maggior parte della sua vita senza una fissa dimora, girovagando fra treni e stazioni del Nord Italia.
A Fidenza, più di dodici anni fa, i Servizi sociali si erano presi a cuore le sue precarie condizioni di vita e così Liliana era stata inserita prima nella struttura di Roccabianca per poi approdare qualche tempo dopo in quella di Fidenza. Qui aveva trovato affetto e sostegno da parte di tutto il personale e i volontari della struttura che, in questi anni, in assenza di una rete parentale, hanno rappresentato a tutti gli effetti la sua famiglia, l’unica, forse, che potesse affermare di avere mai avuto.
Partecipe alla vita di struttura, in prima linea nelle iniziative, nelle uscite al mare e nei centri commerciali, nei vari eventi organizzati nell’arco di questi lunghi anni, celebri restano alcuni suoi tentativi di fuga per raggiungere la stazione e salire su un treno, combattuta fra il suo primo amore per la libertà e il bisogno ritrovato di avere una casa, una famiglia e degli affetti.
Dopo sette lunghi mesi di malattia e coraggiosa lotta, Liliana, detta Lilli, si è arresa e ha preso il suo ultimo treno, accompagnata dalle premurose cure e attenzioni del personale assistenziale, sanitario e medico del Nucleo Aurora Domus della Cra di Fidenza. E Nonno Abelardo, generoso volontario fidentino e scrittore, ha desiderato ricordare Lillina, componendo una delle sue dolci e toccanti filastrocche. «Ciao Liliana, Lilli, Lillina. Sei sempre stata la nostra “piccolina” ed ora hai preso l’ultima “littorina”, il treno che, senza ritorno, ti porta ove nulla più importa. Dell’Antonella è l’immagine del “treno” che ricorda quando, senza alcun freno, facesti il tuo più recente “autonomo viaggio” terreno. Stazione di Parma, il dottor Bifani ti notò e “a casa” ti riportò. Dopo di quello i tuoi “giri” son “scesi di tono” perché limitati si sono ai quattro passi tra corridoi e salone assieme al tuo grande amicone. Ora quei giri li fai in cielo e su di noi, di tristezza, scende un velo. Ma, forti del fatto di averti voluto bene, sappiamo che ora son finite le tue pene! Ciao Lillina!».