Intervista

Enzo Miccio in città con chef Locatelli: «Parmigiani, siete fantastici»

Matteo Scipioni

«Siete fantastici voi parmigiani. Bravissimi ai fornelli, un livello altissimo. Avete una caratteristica. Tutti. La ricetta giusta? La ricetta originale? La ricetta migliore? E’ la vostra. E non solo quella degli anolini…». Anche se volesse, Enzo Miccio è impossibile da nascondere. Si nota per stile ed eleganza ma, soprattutto, è stra-famoso.

Il popolare conduttore (wedding planner e chi più ne ha più ne metta in materia di moda, design, cucina e viaggi) è in questi giorni a Parma, città che conosce molto bene e adora «per la vostra eleganza, ospitalità e cordialità». Con lo chef Giorgio Locatelli stanno girando alcune puntate del programma di Tv 8 «Home Restaurant» (in onda dal 13 febbraio).

E che sia qui tra città e provincia è ampiamente annunciato dal tam tam sui social. Appassionati di cucina e chef amatoriali si sfidano tra loro, trasformando la loro casa in un ristorante. A Miccio il giudizio dell'arredamento, dell’hospitality e della mise en place, a Locatelli il compito di giudicare i piatti: «Siamo la strana coppia - sorride Miccio - ma andiamo d’accordissimo, lui è una persona fantastica, oltre che un cuoco fantastico».

La chiacchierata è esattamente come lui è: vulcanico, variegato e scoppiettante. Si parla di tutto: viaggi, cucina, ricordi, moda, tradizioni, musica e lavoro. A proposito di ricordi: «Anni fa frequentavo il Regio di Parma, venivo sempre: adoro Verdi e Rossini». Davvero? «Certo, conosco Parma, non solo perché sono venuto più volte per lavoro, ma anche perché frequentavo la zona per motivi privati: guarda che torta fritta e salumi li ho mangiati tante volte - e sorride nuovamente -. Adesso, a causa della dieta non li mangio più» e scoppia a ridere. Poi si ferma: «Com’è buono il salame cotto…».

Via, senza pause: «Adoro quello che faccio: è la mia passione». E, via via che si parla le passioni sono veramente tante. E con lui scivolano via con piacere e eleganza.

Miccio fa rima con matrimonio: «La mia è una missione: rendere più belle e felici le persone in questo giorno per loro fantastico». Tanti matrimoni: «Mamma mia quanti ricordi. Tra l’altro molte spose sono diventate mie amiche, come Roberta, Raffaella, Simona o Annalisa. Ma ci sono tanti esempi: la Puglia? Impossibile, quando vado là, non passare da una famiglia di ex clienti ora amici che mi riempiono di ogni ben di dio».

Proviamo a chiedergli il segreto della «cena ideale»: «Prima di tutto evitate di fare esperimenti. Evitate di stupire con piatti ricercati o studiati. Siete bravi a fare la frittata? Fate quella». E la «tavola ideale»? «Avete dei bei piatti della nonna? Usateli. Non tenete le cose nell’armadio. Godetevi le cose, viziatevi. Avete una tavola di famiglia? Delle vecchie posate del matrimonio dei genitori? Tovaglie della zia? E usate quelli, con un paio di candele, la musica giusta per un’atmosfera magica».

Dei parmigiani, cosa ti ha colpito? «Nella sfida, chi perde lo fa con il sorriso, con eleganza e semplicità. Questo dopo avere dato il massimo per fare bene e vincere. Ma la sconfitta non vi rabbuia minimamente».

Matteo Scipioni