Corte dei Miracoli

I senzatetto a pranzo alla Giovane Italia. Il parmigiano Max: «Con 1.200 euro al mese sono finito in strada»

Mara Varoli

Tortafritta, risotto zucca e salsiccia e sbrisolona. E per i musulmani piatti senza salume. È il menu che lo chef Davide Bernini ha preparato per i senzatetto: con l'abito della festa in 22 si sono presentati alle 13 in punto alla Giovane Italia in piazzale Santa Croce. Stranieri e italiani, che hanno perso lavoro, la casa e poi gli amici. Gli stessi che si sono ritrovati a dormire sulla strada e a lavarsi alle fontane. Sono i 22 ospiti che Nadia Buetto ha accolto nella casa della Corte dei Miracoli: una casa in via Toscana e dove piano piano stanno riprendendo a vivere con l'acqua calda, un letto e un piatto cucinato.

E la Giovane Italia che ben conosce la Corte dei Miracoli ha accolto la «grande famiglia» quasi fosse Natale: «Il pranzo è nato dopo un incontro conviviale con Nadia Buetto che con la storia della Corte dei Miracoli non ci ha solo incuriosito, ma ci ha proprio rapito - spiega Maurizio Zallio, presidente della Giovane Italia -. E questo ha fatto sì che ci siamo seduti a tavola tutti insieme». Un'accoglienza affettuosa, con il presidente del Consiglio comunale Michele Alinovi e la presidente Buetto in prima fila: «L'associazione Corte dei Miracoli è nata nell'agosto 2021 - racconta Nadia Buetto -, grazie all'attività dei soci che lavoravano per altre associazioni. Ma la nostra presenza sulle strade per aiutare i senzatetto è precedente. Così abbiamo preso in affitto da un privato una casa, in via Toscana numero 46 per persone che erano senza tutto: mancavano di ascolto, assistenza sanitaria e persino di identità». Quelli che i parmigiani conoscono per essere i barboni storici della città. Che ora non vivono più sulle panchine al freddo, ma hanno una camera in questa casa con una grande cucina, un giardino e tante cose da fare. Sì, perché ognuno di loro ha il proprio compito: c'è chi zappa e innaffia, chi mette in ordine, chi pulisce e stira e chi mette «su la pentola». C'è Santino, ci sono i gemelli e c'è Max, ma anche giovani stranieri che pur avendo un lavoro a tempo indeterminato e uno stipendio non riescono a trovare una stanza, «perché gli stranieri - conferma Buetto - fanno fatica a trovare un letto. E c'è persino chi è stato truffato, anticipando 2.500 euro per una casa inesistente». Una famiglia di persone che nessuno voleva, costrette a condividere i propri sogni in una hall di una Stazione: «Persone rifiutate dalla società per diversi motivi - continua la presidente Buetto -: c'è chi ha finito per essere alcolizzato, chi veniva considerato un disturbatore e chi per la disperazione ha persino rubato. Persone che sono incapaci di chiedere aiuto e che non possono continuare a vivere nei dormitori. I servizi per assisterli a Parma ci sono ma non tutti i senzatetto sanno adeguarsi». Ma come sono stati intercettati? «Ho sempre prestato volontariato per aiutare chi viveva sulla strada, ma capivo che la coperta e una scodella di pastasciutta non bastavano, perché quella dei senzatetto non era una scelta di vita - sottolinea la presidente della Corte dei Miracoli -. Capivo che nonostante gli aiuti non cambiava nulla e che l'obiettivo era toglierli dalla strada. Ci sono persone che per malattia o perché hanno perso il lavoro e la famiglia sono state costrette alla panchina. E non è semplice convincerli a levarsi dalla strada: hanno bisogno di riavere fiducia nel prossimo per cui a volte ci vogliono mesi per ospitarli nella casa. Una società civile non può lasciare che le persone vivano sui marciapiedi. Non si può vedere un barbone dormire per terra e guardare oltre: bisogna innovare i sistemi di accoglienza. Ringrazio a maggior ragione la Giovane Italia per l'ospitalità e per far luce sulla nostra associazione, affinché queste persone possano essere riconosciute dalla società. Questo pranzo è per loro una grande occasione». E il presidente del Consiglio comunale Alinovi aggiunge: «Come amministrazione comunale seguiamo con grande attenzione l'esperienza innovativa della Corte dei Miracoli. Una nuova associazione che copre un bisogno oggettivo all'interno della città per offrire un futuro a chi ha avuto forti difficoltà. E con gioia partecipo al pranzo che testimonia la generosità e l'apertura di una associazione storica come è la Giovane Italia». La Corte dei Miracoli pur avendo due anni ha già fatto passi da gigante: «Facciamo tutto con le nostre forze - conclude la presidente Buetto -. Tutti gli associati contribuiscono al mantenimento della nostra "famiglia". Gli stessi ospiti ci mettono del loro per quello che possono: grazie a chi, come ho detto prima, ha uno stipendio, e grazie a chi con il nostro supporto ha ottenuto la meritata pensione di invalidità o il reddito di cittadinanza. Perché noi accompagniamo i senzatetto non solo nelle cure sanitarie di cui hanno tanto bisogno, ma anche nei percorsi burocratici. Insomma, una casa che funziona grazie a un centinaio di associati e alle donazioni. Bastano 10 euro all'anno per contribuire alla nostra associazione e avere la tessera (info 3284474482 e cortedeimiracolipr@gmail.com). E questa casa è un bene per tutta la comunità».

Mara Varoli