INSERTO GUSTO
I vini di Parma nelle guide speciali: ecco la classifica
Un’annata ancora non in chiaro per i vini della nostra provincia almeno stando al parere delle guide nazionali. Si sa che non è l’unico parametro per decidere la qualità di un a zona ma di certo, con i limiti del caso, è uno dei pochi verificabili. Ci sono poche aziende presenti (nove, considerando quelle a una citazione) e performance non certo di grande livello. Con le dovute eccezioni, ovviamente. Partiamo come di consuetudine da Monte delle Vigne che come da prassi consolidata resta l’unica cantina della provincia a ottenere punteggi su tutte le guide e che consolida Callas (questa volta la 2021) come unico Tre Bicchieri (Rossi) della nostra zona.
Quest’anno però si è guadagnato anche altre due tre bicchieri: un classico quello del Nabucco ma molto interessanti nella lettura critica del nuovo stile aziendale, quello della Malvasia Ginestra e del Sauvignon Quattro Laghi. Entrambi si sono piazzati molto bene su tutte le guide questo significa che si aprono nuove prospettive nel segmento dei bianchi per questa azienda che fino a pochi anni fa era nota – al di là di Callas – soprattutto per i rossi. Con cinque segnalazioni su sei due aziende. In ordine alfabetico partiamo da Ariola che furoreggia con il Lambrusco. Se fino a poco tempo fa era il Marcello Gran Cru a guadagnarsi il podio, ora il passaggio di testimone è stato effettuato alla versione millesimata (presente in tutte e cinque le guide): una sorta di passo avanti verso un Lambrusco dal sorso più articolato che ha conquistato i degustatori. Appaiata poi su cinque guide continua la marcia di Oinoe, da sorpresa a ormai realtà consolidata. Lo dimostra l’omogeneità di giudizi e di punteggi: nessun exploit ma una costanza assoluta di rendimento in molte delle tante declinazioni di questa produzione molto diversificata.
Tra le novità la chicca della Malvasia Anfora, una nuova lettura, almeno per il nostro territorio, per questo vitigno. Passando alle aziende citate in quattro guide una certezza da passista: Lamoretti. Cantina che si fa apprezzare dai recensori su tutti i fronti: dal mondo del frizzante a quello degli spumanti, passando per i vini fermi che qui vantano una solida cultura storica come nel caso del Vinnalunga ‘71 sempre apprezzato dalle guide. Un filo sotto Tenute Venturini Foschi che qui rappresentiamo su tre guide ma in realtà, se non fosse per il nostro sbarramento a quattro grappoli della guida Bibenda, sarebbe presente in quattro. Una grande performance considerata la gioventù dell’azienda nata dall’intuizione dell’imprenditore Pier Luigi Foschi e della moglie architetto e designer Emanuela Venturini, specializzata nel mondo dei bianchi (Malvasia in primis). Su due guide Ceci di Torrile che da sempre però si guadagna l’unico cinque Grappoli della Guida Bibenda per la nostra provincia con l’inossidabile Otello. Si chiude con una citazione a testa per Carra di Casatico, Cerdelli di Langhirano e per la new-entry Lungoparma Wine, giovane azienda che punta sul mondo spumantistico che tanto piace ai parmigiani.
Andrea Grignaffini