VERSO IL CONGRESSO
Pd, gli iscritti scelgono Bonaccini. Ecco com'è andato il voto nei circoli
Alla fine è andata come previsto. Stefano Bonaccini, il favorito nella corsa per la segreteria nazionale del Pd, è il più votato nelle primarie riservate agli iscritti con il 47,7% (206 voti) dei consensi raccolti nei circoli della città. Elly Schlein, dai sondaggi data come seconda, si conferma inseguitrice raccogliendo il 34% (147 voti) dei consensi, mentre gli altri due aspiranti segretari, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli, nonostante l'impegno e le visite in città non decollano fra gli iscritti di Parma. Il primo si ferma al 12,3% (53 voti), mentre la seconda raggiunge un non esaltante 5,5% (24 voti su un totale di 421 voti validi). I dati ufficiali verranno diramati oggi dalla commissione congressuale presieduta da Lucia Mirti, ma nel frattempo i giochi sono fatti. Voto più, voto meno.
I due candidati più votati a livello nazionale nelle primarie dei circoli, che si sono chiuse ieri sera, si sfideranno alle primarie aperte, quelle allestite nei gazebo domenica 26 febbraio.
Ieri, in città, gli occhi erano puntati su due circoli simbolo: Oltretorrente e Parma centro. Nel primo Bonaccini stacca la Schlein di 6 voti (26 a 20), mentre nel secondo il distacco è molto più netto: 83 a 28.
Al Golese c'è stato un pareggio tra i due più votati finito 5 a 5, mentre al San Leonardo ha vinto Schlein 5 a 2. Nella prima tornata di votazioni nei circoli Schlein in città aveva vinto solo al Pablo 19 a 4.
In provincia ci sono state più sorprese, a partire da Salsomaggiore, paese del segretario provinciale Filippo Fritelli (pro Bonaccini), dove vince Schlein (23 a 14). A Langhirano ha vinto Cuperlo, a Monchio-Corniglio e Palanzano la De Micheli, a Sala Baganza Schlein seguita da Cuperlo, mentre Bonaccini arriva terzo.
Gabriella Corsaro, responsabile dell'organizzazione Pd, chiusa la partita del voto nei circoli è già all'opera pensando alle primarie di domenica 26. Ma intanto esulta per la vittoria di Bonaccini. «Ne conosciamo la capacità di governo, quella di fare del Pd il centro di coalizioni ampie e solide, con una visione forte del ruolo dei partiti. Bonaccini è un uomo di sinistra, corrente. Contiamo che possa allargare il suo consenso alle primarie, per dare più forza al Pd nel contrastare e battere questa destra che giorno dopo giorno si rivela meno capace, più arrogante e antiquata del previsto».
Francesco De Vanna e Caterina Bonetti, assessori e tra i sostenitori della mozione Schlein, smorzano gli entusiasmi degli avversari. «Nessuno dei candidati ha raggiunto il 50% dei voti, quindi la partita è ancora aperta. Il risultato della nostra mozione è sopra le attese, visto che il gruppo dirigente in città ha scelto in larga parte Bonaccini. Guardiamo con fiducia alle primarie del 26 febbraio. La nostra percentuale potrà crescere ancora. Intanto il congresso ci ha dato la possibilità di parlare di lavoro, disuguaglianze e sanità pubblica».
Pierluigi Dallapina