Ospedale

Guardia medica, in coda al gelo

Buia, fredda e triste. Insomma, la guardia medica fa paura. Un problema di ubicazione e di infelicità delle strutture ma una situazione che presto comunque potrebbe cambiare dal momento che sono in programma dei miglioramenti.

In diversi, infatti, hanno scritto alla Gazzetta per lamentarsi del Servizio di continuità assistenziale, la guardia medica di Parma. Una lamentela non rivolta al personale che, viene sgombrato subito il campo da un lettore, è «professionale, rapido e gentile» (qualità verificate di persona anche da chi scrive, ndr), ma alla struttura. La guardia medica si trova, infatti, dal 2013, quando traslocò da via Abbeveratoia, in via Rasori a pochi passi dal padiglione ospedaliero e tra gli ingressi secondari dell'ospedale Maggiore. È vero che con il bel tempo tutti i santi aiutano - non sono utili però con un'estate torrida come la scorsa - ma adesso siamo in pieno inverno e chi deve recarsi lì non fa una bella esperienza. Il servizio di notte è attivo tutta la settimana dalle 20 alle 8, e di giorno nei prefestivi dalle 10 alle 20 (il sabato dalle 8 alle 20) e nei festivi dalle 8 alle 20,

«Cittadini in fila all'aperto in pieno inverno - fotografa la situazione il lettore - e i medici che si vergognano a doverli ricevere in queste condizioni inverosimili». Tristissima, dunque, la struttura - «Il fatto che, comunque, siamo in un luogo in cui la gente non sta bene - va giù duro -, non giustifica il fatto che si trovi in un posto così trascurato» -. Qualcuno ha, inoltre, percepito anche uno scarso senso di sicurezza. Si tratta, secondo un altro lettore, di una situazione da «terzo mondo, indegna di Parma. Una palazzina - aggiunge - dove i pazienti devono attendere sul retro sperando - e qui è piuttosto eloquente l'elenco che il lettore fa - che non piova perché non c'è neppure una tettoia, che non faccia freddo, come in queste sere d'inverno, e di non essere soli, perché quella che si percepisce non è certamente una condizione di sicurezza».

Chi deve ricorrere alla guardia medica per una visita può infatti entrare, ma il numero massimo all'interno è di due pazienti muniti di mascherina. Altri utenti ed eventuali accompagnatori, recita il cartello, devono attendere all'esterno. Chi, invece, ha bisogno di una ricetta - la maggioranza -, riceve assistenza dalla finestra. Aspettando il suo turno in coda. Al freddo d'inverno e all'afa e sotto il sole d'estate. «Qui sono tutti gentili e molto professionali - interviene una donna in attesa -. Peccato per il luogo perché, per il resto, il servizio funziona».

Ma qualcosa potrebbe cambiare entro l'estate. Lo conferma Antonio Balestrino, direttore del distretto di Parma dell'Azienda Usl. «In riferimento alla necessità di trovare una più consona allocazione al servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica) di Parma - spiega -, anche attraverso la ristrutturazione degli attuali locali e/o degli ambienti ad essi limitrofi, la direzione del Distretto di Parma dell’Azienda Usl assicura che sono in corso, congiuntamente al Servizio attività tecniche aziendale, opportune valutazioni a seguito delle quali si troveranno le soluzioni più idonee e perseguibili, nei tempi più celeri possibili, cioè entro i prossimi sei mesi. Occorre infatti porre in essere soluzioni non solo organizzative - prosegue -, ma anche strutturali e tali da impegnare lo spostamento parziale di alcune funzioni limitrofe. La struttura, infine, dovrà essere sottoposta, per le parti oggetto del cambiamento, alle necessarie verifiche autorizzatorie».

Michele Ceparano