INTERVISTA
Province, Massari: «Si torni all'elezione diretta»
Qualche anno fa hanno rischiato di sparire, trasformate nel simbolo della lotta alla «casta», ma ora le Province sono pronte a una seconda vita.
I partiti in parlamento sembrano concordi nel voler superare la riforma Del Rio - rimasta incompleta - che ne aveva drasticamente ridimensionato le competenze, oltre a trasformarle in enti di secondo livello.
«C'è bisogno di molta Provincia, soprattutto per sostenere i piccoli comuni del territorio» afferma il presidente della Provincia Andrea Massari, appena eletto presidente dell'Unione province Emilia Romagna.
Per restituire alle Province il giusto peso, secondo Massari è necessario agire in due direzioni: da un lato ampliarne le competenze e dall'altro, prevederne l'elezione diretta. «Il fatto che la Provincia di Parma sia stata chiamata a guidare le province dell'Emilia Romagna - sottolinea - è un onore e ci impone il massimo impegno per far fare una bella figura al nostro territorio».
Questa nomina avviene in un momento di profonda trasformazione. «Il dibattito politico nazionale sembra ormai maturo verso il ripristino dell'elezione diretta dei presidenti e dei consigli provinciali - osserva Massari -. Il mio auspico è che tutto questo avvenga il più velocemente possibile perché è ormai consolidato che le Province sono enti di area vasta adeguati a fare da congiunzione tra le grandi politiche locali e nazionali. E' quindi importante che ci sia autorevolezza e che ci sia un mandato che arriva dai cittadini».
I cambiamenti non riguarderanno soltanto le modalità di elezione, ma anche le loro funzioni «che saranno legate, tra l'altro, alle politiche sociali, del lavoro, e ambientali».
La riforma Del Rio «è rimasta nel guado e va quindi superata - prosegue lo stesso Massari -. Una volta assegnate competenze chiare e definite alle province il dibattito sull'autonomia differenziata potrà essere agevolato. Il fatto di affidare la pianificazione su ambiente, lavoro, sociale, scuole e viabilità alle province, dà certezze al territorio e consente di lasciare questioni più alte ai rapporti tra Stato e regione».
Le Province hanno anche il compito di sostenere i piccoli comuni «non solo per quanto riguarda l'edilizia scolastica e le strade - precisa Massari -, che rappresentano le funzioni rimaste dopo la riforma, ma anche sul personale, sul contenzioso, sugli appalti e non ultimo sul Pnrr».
La Provincia di Parma «è uno dei territori più ricchi del mondo - rimarca -. Non solo per quanto riguarda il benessere economico, ma anche la socialità, la bellezza, il patrimonio eno-gastornomico, la storia. Gran parte di questa ricchezza si trova nella città di Parma, ma è anche diffusa in tutto il territorio, dall'appennino al Po. C'è quindi molto bisogno della Provincia, perché il vero rischio è che i piccoli comuni, scrigno di tante ricchezze, non abbiano sufficiente forza, struttura ed energia, per reggere il passo di questi tempi». «Ci è resi anche conto - continua - di come sia fondamentale la dimensione provinciale in tutte le pianificazioni urbanistiche, ambientali e territoriali sia per dare risposta ai comuni, sia per dare un ordine a livello regionale».
Massari ringrazia quindi i propri predecessori. «Ho ereditato una Provincia bene amministrativa da chi mi ha preceduto. Questo mi ha permesso di mettere in campo imponenti investimenti sulle strade che stanno partendo (36,6 milioni) e di avere uffici in grado di cogliere l'opportunità dei fondi Pnrr, e non solo, sull'edilizia scolastica».
Il «grazie» va anche ai predecessori di Massari all'Upi (Unione province italiane) e ai suoi colleghi che hanno deciso di affidargli questo incarico. «Voglio ringraziare Gian Domenico Tomei per il prezioso lavoro svolto in questi quattro anni, che ha contribuito al rilancio delle Province e del ruolo di Upi, sia in ambito regionale che in quello nazionale. Ringrazio anche gli altri presidenti per avermi indicato per ricoprire questo incarico».
L’Unione delle Province d’Italia è l’associazione che rappresenta le Province ed è parte della Conferenza unificata e della Conferenza Stato-Città e Autonomie locali e rappresenta le Province in Parlamento, al Governo, negli organismi comunitari e nei confronti delle Regioni.