SAN SECONDO
Nonna «pirata» centra un'auto e scappa: rintracciata a Parma
Ha colpito e pesantemente danneggiato un’auto in sosta, di fianco al municipio di San Secondo e se l'è svignata, pensando di farla franca. Invece grazie alla segnalazione di un cittadino, alle immagini delle telecamere e agli accertamenti effettuati dalla polizia locale del servizio associato Terre del Basso Taro, una donna di 84anni di Parma è stata «inchiodata» alle sue responsabilità.
L'episodio risale a pochi giorni fa: una giovane di Roccabianca, tornando a riprendersi la vettura che aveva posteggiato di fianco al municipio si è accorta che l’auto era spostata rispetto allo stallo in cui l’aveva parcheggiata e, nel giro di pochi istanti, si è anche resa conto di un evidente danno sul lato posteriore del veicolo.
In pratica l'auto era stata urtata talmente forte da un’altra auto, che l’aveva appunto spostata di alcuni metri. Capito quello che era successo la giovane si è immediatamente recata negli uffici della polizia locale. Da lì sono scattati una serie di accertamenti condotti dagli operatori del servizio Terre del Basso Taro di San Secondo, Roccabianca e Sissa Trecasali agli ordini del commissario capo Michela Rainieri.
Determinante è risultata la testimonianza di un giovane di origine straniera che si trovava in municipio per effettuare alcune pratiche burocratiche e aveva assistito alla scena, fornendo anche parte della targa dell’auto che aveva causato l’incidente.
Grazie al suo racconto, ad ulteriori accertamenti e alle immagini delle telecamere, la polizia locale è risalita a chi aveva causato il sinistro, una donna di 84 anni di Parma che era alla guida di una Fiat Idea. La signora è stata raggiunta e ha ammesso le sue responsabilità, sostenendo anche di aver lasciato un biglietto sul parabrezza dell’auto, in realtà mai ritrovato.
Per la donna, che dovrà ovviamente risarcire i danni causati, sono scattati una sanzione di 302 euro per fuga dopo incidente con soli danni alle cose, e la decurtazione di 4 punti sulla patente di guida.
Paolo Panni