Traversetolo
È morto Mario Rosati, imprenditore, politico e amante della caccia
Un uomo di saldi ideali, dedito al lavoro e alla famiglia e da sempre impegnato per il bene della comunità. È così che amici e famigliari ricordano Mario Rosati, scomparso lunedì a 78 anni al Maggiore, a causa di una malattia.
Imprenditore artigiano, consigliere comunale per una legislatura, esponente delle associazioni venatorie locali: Rosati era molto conosciuto a Traversetolo.
Tanti si sono stretti ai suoi cari, alla sala del commiato e nella chiesa parrocchiale, dove ieri sera è stato recitato il rosario.
Mario Rosati era nato a Cazzola nel 1945. Fin da giovane ha lavorato nel settore metalmeccanico. Negli anni Sessanta a Parma, come dipendente; negli anni Settanta a Ronco Campo Canneto, dove ha vissuto alcuni anni, ha aperto la sua prima azienda di torneria assieme a un socio.
Nel 1980 ha aperto la Torneria Rosati a Traversetolo con la moglie Maurizia, sposata nel 1974. Era in pensione da una quindicina d’anni ma non è mai venuta meno la sua passione per la metalmeccanica, proseguita dai figli Luca e Laura. Rosati era un grande lavoratore ma per lui la famiglia veniva prima di tutto. E aveva altre due grandi passioni: politica e ambiente.
Già iscritto al Pci, fra il 1997 e il 2001 è stato consigliere comunale nella maggioranza del sindaco Mari a Traversetolo.
«Il suo grande punto di forza - ricorda il figlio Luca - era la capacità di coniugare natura e uomo. È stato fra i promotori dell’Oasi naturalistica di Cronovilla e l’ha gestita per diversi anni».
Rosati è stato anche presidente dell’Arci Caccia del paese.
Chi lo conosce però ricorda una peculiarità: intendeva le pratiche legate all’attività venatoria come un modo per perseguire un equilibrio fra l’ambiente e l’uomo. E al di là della caccia a lepri e fagiani, amava passare tempo nella natura con i suoi cani. Emblematica la frase scelta dai famigliari per l’ultimo saluto a Mario: «Ti ricorderemo come una bella giornata di sole, nei prati e nei boschi che amavi tanto».
Dello stesso tenore il ricordo di Alberto Pazzoni, presidente della scuola d’infanzia “Il Paoletti” e di Federcaccia Traversetolo. Con Mario ha condiviso decenni di attività venatoria e politica: Pazzoni era vicesindaco quando Rosati sedeva in consiglio comunale: «Una persona vera, che ha sempre difeso i propri ideali di democrazia, in modo intransigente, non curandosi di tornaconti diretti. Per quanto riguarda la parte venatoria, di cui lui era responsabile dell’area di Traversetolo e Bannone, lo ricordo come un difensore dei cacciatori veri: quelli che lo fanno per passione ma che hanno soprattutto nella cinofilia l’obiettivo principale. A lui tanto rispetto e una preghiera». Anche oggi dalle 9 alle 10,30 è possibile dare un ultimo saluto a Mario Rosati alla sala del commitato di Traversetolo.
r.c.