LIETO FINE

Malore sul campo da rugby di Colorno: salvato dall'avversario con il defibrillatore

Chiara De Carli

Colorno In una sfida sportiva, la capacità di capire in fretta cosa succede, la prontezza di riflessi e un pizzico di fortuna sono indispensabili per portare a casa la vittoria. Ma sabato scorso, sui campi da rugby di Colorno, la loro combinazione è valsa più di un titolo mondiale perché ha permesso di salvare la vita di un atleta 58enne.

Sulla carta, la giornata doveva essere di grande festa: al centro sportivo erano arrivate le squadre di touch rugby impegnate nella terza del Trofeo dei Ducati, il meteo aveva regalato una bella giornata e si prospettavano sfide divertenti all’insegna della sportività. Ma ad un certo punto qualcosa è andato storto: verso metà torneo uno dei giocatori della squadra di Novi Ligure si è accasciato a terra privo di sensi.

«Avevamo finito da poco di giocare e mi ero fermato a chiacchierare con i giocatori della prima squadra quando uno di loro mi ha fatto notare che c’era un problema in campo», ha ricordato Norman Di Maura, ex giocatore professionista e ora portacolori dei colornesi Old Devils. Un «colpo d’occhio» provvidenziale perché Di Maura sapeva che all’interno della club house c’era un defibrillatore e dove trovarlo ma, soprattutto, sapeva usarlo.

«Lavorando nella Polizia di Stato, facciamo periodicamente dei corsi di aggiornamento. Proprio poco tempo fa avevo seguito quello per l’utilizzo del dae e quindi mi sentivo pronto». Nel frattempo, a soccorrere l’atleta colpito da malore era già arrivato anche il medico in servizio sul campo per garantire l’assistenza medica durante il torneo, che ha iniziato subito a praticare il massaggio cardiaco.

«E’ il suo lavoro, ma il suo intervento è stato davvero generoso e, secondo me, si è spinto oltre quello che avremmo potuto fare noi continuando senza sosta a praticare il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca», è stato il commento di Di Maura. Minuti lunghissimi durante i quali chi era in grado di aiutare si è messo a disposizione, diventando un’unica squadra a supporto dello sfortunato atleta. «Vedere arrivare l’elisoccorso è stato un sollievo enorme. Il suo cuore batteva, abbiamo fatto tutto quello che potevamo, ma la tensione era altissima: appena sono decollati verso l’ospedale Maggiore la tensione si è sciolta in lacrime». Ricoverato nel reparto di Rianimazione, il rugbista è stato sottoposto alle cure e alle verifiche del caso e, dalle notizie arrivate dai famigliari alla squadra, sembra che il «lavoro» fatto in campo sia stato fondamentale per potergli garantire un pieno recupero, anche se, probabilmente, le prossime partite le guarderà dagli spalti.

Chiara De Carli