Tavolo in prefettura
Migranti, gli alloggi sono ancora pochi
C’è chi – come il Comune di Salsomaggiore – si è impegnato a allargare per quel che è possibile l'impegno già corposo preso tra il capoluogo e Tabiano. Anche Ausl e Ospedale hanno alzato la mano per offrire alcune strutture in città. Ma si è ancora ben lontani dal raggiungere quei 400 posti in emergenza assegnati a Parma nella ripartizione a livello nazionale dei migranti arrivati nelle ultime settimane sul suolo italiano.
Come avevamo anticipato, il bando da 4 milioni e mezzo di euro per chi volesse mettere a disposizione e gestire una struttura d'accoglienza dal 1° maggio alla fine dell'aprile 2024 è andato deserto. Da lì la necessità di affrontare la questione guardandosi in faccia - Amministrazioni, volontariato, sanità pubblica, Protezione Civile, Vigili del fuoco - prima di arrivare alle soluzioni ultime: un campo all'aperto con moduli o una tendopoli. C'è anche l'ultimissima, di soluzioni - la requisizione di immobili - ma Garufi vuole tenerla ben lontana e allevare piuttosto la speranza: «E oggi ce n'è già un po' più di ieri» ha detto a caldo uscendo dall'incontro. Aveva chiesto alla popolazione di essere coraggiosa e all'intero territorio di fare squadra, il prefetto, e lo ribadisce: «Qualche spiraglio si è aperto, altri potrebbero aprirsi nelle prossime ore e nei prossimi giorno. Per ora non basta ma il mio messaggio è: superiamo le difficoltà insieme e facciamo quadrato».
«Abbiamo messo a disposizione alcuni immobili di proprietà al momento non utilizzati o destinati alla vendita - conferma intanto il direttore generale dell'Azienda ospedaliero universitaria e commissario straordinario dell'Ausl Massimo Fabi- . Due di questi hanno già condizioni idonee all'accoglienza, mentre per gli altri la Prefettura inizierà già domani (oggi, ndr.) le verifiche insieme alle nostre aree tecniche».
Nell'incontro è stato il presidente della Provincia Andrea Massari a farsi portavoce dei sindaci: «Ho ribadito che come sempre siamo disponibili per aiutare a trovare soluzioni, ma i Comuni sono coinvolti nella rete ex Sprar per la gestione a lungo periodo dei richiedenti asilo e dei rifugiati, e è difficile che abbiano strutture pronte per l’utilizzo in emergenza».
Mette sul piatto anche il tema politico, il presidente della Provincia: «Manca una politica di Governo seria: vediamo i barconi e il dibattito sui soccorsi in mare, ma sulla gestione dei profughi non esiste un disegno nazionale. E non è compito dei Comuni individuare i luoghi». Entro dieci giorni il Tavolo tornerà a riunirsi e a capire se qualcosa è cambiato. A livello personale Massari ha già ribadito in Prefettura la sua posizione riguardante le assegnazioni nel Parmense, il «chi riceve chi»: «Nel caso si arrivi a dover individuare luoghi per allestire campi con moduli abitativi o tendopoli, è giusto partire da chi non ha mai fatto accoglienza in questi anni. E ce ne sono diversi, di Comuni».
Chiara Cacciani