DEMOGRAFIA

Istat: nel Parmense si fanno sempre meno figli. La mappa della popolazione in tutti i comuni

Pierluigi Dallapina

Parma e la sua provincia si allargano, ma il numero delle nascite continua a calare. Secondo gli ultimi dati sulla demografia del territorio pubblicati dall'Istat, nel Parmense ci sarebbero 1.938 residenti in più. La parte del leone, in termini assoluti, la fa la città, con 1.328 abitanti in più rispetto all'anno scorso, ma in tutta la provincia, su un totale di 44 comuni ce ne sono 23 che segnano un incremento - in alcuni casi veramente minimo, pari a una manciata di persone, come capitato a Calestano e a Valmozzola - mentre gli altri 19 paesi si spopolano. Ci sono poi due comuni, Felino e Pellegrino, in cui il numero degli abitanti resta invariato, come si può leggere nella tabella a destra. E gli stranieri? Sono 437 in meno, anche se il dato dell'Istat permette il confronto tra il 1° gennaio 2022 e il 1° gennaio 2021.

Cambio di mentalità
«La natalità è al minimo storico, anche se si tratta di un calo lieve, non è un calo preoccupante. Comunque, la diminuzione dei nuovi nati va avanti dal 2008-2009 e nel tempo le differenze fra Nord e Sud non sono più così marcate». Marco Riani, professore ordinario di statistica e direttore del Centro interdipartimentale di ricerca di statistica robusta dell'Università cerca, nei numeri, la lente per leggere il presente e soprattutto il futuro demografico del Paese.

«Il calo della natalità non si può spiegare solo pensando al reddito. Sono semplicemente cambiate le abitudini. Si studia di più e nessuno pensa di fare un figlio o di sposarsi a vent'anni».

Genitori «anziani»
Con meno figli e soprattutto con genitori sempre più anziani. La fotografia della famiglia parmigiana (e italiana) è questa. «L'età media al parto, in Emilia-Romagna, è di 32,4 anni», spiega Riani, ricordando che il dato di Parma non si discosta da quello regionale e dalla media nazionale. La regione in cui si partorisce più tardi è la Basilicata: 33,1 anni.

«Anche il numero di figli per donna è leggermente inferiore rispetto agli anni precedenti». L'indagine Istat parla chiaro: in Italia ogni donna ha 1,24 figli, mentre in Emilia-Romagna si sale a 1,27. Il Trentino Alto Adige, la regione più feconda, si ferma a 1,51 figli, mentre la regione meno prolifica, la Sardegna, segna 0,95 figli per donna.

Nello sterminato elenco di numeri fornito dall'Istat c'è n'è uno - dal titolo vagamente sinistro - che aiuta a capire il lento ma inarrestabile calo della natalità. A livello provinciale, rispetto al 2020 nel Parmense sono nati (vivi) 180 bimbi in meno: erano 3.305 tre anni fa, mentre nel 2022 erano 3.125.

L'altro lato della medaglia è quello dei morti: nel 2020, anno dell'esplosione del Covid, è stato toccato il picco, 6.617 decessi a livello provinciale, passati a 5.320 l'anno successivo, per attestarsi a 5.420 nel 2022.

Ripresa, ma non decollo
La popolazione misurata al 1° gennaio a partire dal 2019 mostra un continuo saliscendi, a dimostrazione che si è esaurita da un pezzo la spinta demografica che andava avanti dai primi anni duemila. Nel 2019 Istat aveva contato 452.505 residenti, aumentati a 454.873 nel 2020, crollati poi a 449.628 l'anno successivo - un crollo determinato in buona misura dalla pandemia - e diminuiti ancora nel 2022 fino a quota 448.916. Facendo un rapido calcolo, dal 2020 ad oggi il Parmense ha «perso» quasi 4mila persone.

Meno stranieri
Il numero degli stranieri presenti sul territorio è in leggero calo: nel 2022 erano 66.790, mentre l'anno precedente toccavano quota 67.223. Negli anni però il loro numero è andato crescendo: nel 2019 erano 61.658, cioè 5.132 in meno rispetto all'anno scorso.

Chi sale e chi scende
La città aumenta la sua popolazione di oltre 1.300 persone, mentre a livello provinciale si nota che è la fascia dei paesi della pedemontana a segnare un aumento dei residenti: Collecchio, Langhirano, Lesignano, Montechiarugolo, Noceto e Sala Baganza vedono infatti aumentare la loro popolazione. In buona parte dei paesi dell'Appennino continua l'esodo, mentre si salvano Albareto, Corniglio, Monchio, Solignano e Tizzano. Cresce, di cinque persone in più, anche Valmozzola, il più piccolo comune del Parmense.

Pierluigi Dallapina