INCONTRO

Il ministro Santanchè: «Salso può vincere la sfida»

Leonardo Sozzi

Salsomaggiore, anno zero. C'erano gli imprenditori, i commercianti i politici, i candidati alle prossimi elezioni, ieri sera al Grand Hotel Salsomaggiore per ragionare sul futuro della città. E c'era soprattutto il ministro del Turismo, la senatrice di Fratelli d'Italia Daniela Santanchè. Arrivata per rendersi conto di persona degli investimenti in atto e per portare l'appoggio «di un esecutivo che non vive di parole, ma di fatti», ha detto, snocciolando i soldi impegnati, nei primi 6 mesi di governo Meloni, proprio sul turismo.

Oggi, nella città termale - per quello che è accaduto in questi anni e quello che dovrebbe accadere nei prossimi due - ci sono i presupposti per ripartire. Allora bisogna pensare a una Salsomaggiore diversa, che bella com'è ancora sappia riposizionarsi nel mondo, appunto, del turismo. Nel concreto: non si può perdere l'occasione legata a quell'investimento fondamentale, la ristrutturazione del Berzieri con la nascita di un nuovo centro benessere (e a seguire - si spera - la rinascita della piscina termale e di alcuni hotel).

Di questo e di come la città si deve preparare si è discusso come dicevamo al Grand Hotel, in casa del patron Pier Luigi Negri. Un imprenditore che l'investimento l'ha già fatto da alcuni anni, che ha creduto in Salso, e che ora spera di poter tirar fuori tutto il potenziale del suo albergo di lusso.

Dopo i saluti di Alessandro Bonfanti di Ascom Salso (l'associazione ha patrocinato l'evento) è stata la parlamentare salsese di FdI Gaetana Russo (presente anche l'onorevole Tommaso Foti) a introdurre l'incontro e a parlare per prima di «anno zero» per Salso. «Al tavolo, questa sera, ci sono tutti gli attori che possono concorrere allo sviluppo della città, e soprattutto un ministro che, devo dire, è davvero sul pezzo. Salsomaggiore ha una voglia incredibile di mettersi in moto e di tornare bella come la ricordano tutti. Noi ci siamo», ha detto.

Giancarlo Scotti, di Cassa depositi e prestiti ha parlato del progetto di investimenti sul Berzieri che porterà, oltre ovviamente ai ritorni economici per l'investitore, beneficio per il territorio «sia dal punto di vista economico con l'indotto, sociale in termini di occupazione e ambientale, cioè nel rispetto della struttura storica e delle normative europee», ha spiegato. I numeri: per Cdp si parla di un investimento sul Berzieri da 30 milioni, 2 anni di lavori (che partiranno il prossimo mese), 100 persone che ci lavoreranno a regime e una previsione di 200mila visite l'anno.

Anche Francesco Varni, ceo di QC Terme, dopo aver illustrato quanto fatto negli anni dall'azienda leader del settore benessere ha spiegato come si sia voluto investire proprio nel Berzieri per ripetere il successo ottenuto con le altre Terme in Italia e all'estero, affidando all'architetto Francesco Salvolini il compito di mostrare l'intervento vero e proprio (riqualificazione della pregiata parte storica che ospiterà accoglienza, camerini, zona massaggi e ristorazione; rifacimento interno dell'ex centrale termica dove saranno realizzate le vasche vere e proprie).

Schietto l'intervento del ministro. Che è partita da un principio: «La povertà non si abbatte dal balcone, il lavoro non si crea con un decreto ministeriale», ha esordito. «Da ministro e imprenditrice vi dico: grazie, perché voi (gli imprenditori, ndr) ci mettete la faccia, il denaro e il rischio di impresa. E tanto coraggio. Come ministero vogliamo mettervi nelle condizioni migliori. Perché è con l'imprenditoria che si producono ricchezza e posti di lavoro».

«Il settore del benessere - ha continuato - è fondamentale perché permette di destagionalizzare il turismo. Inoltre non bisogna vergognarsi di puntare a un target alto. Venendo qui a Salso si vede che la città era votata a un turismo di alto rango. Perché è sbagliato ''contare le teste'', fare solo numero, ma capire piuttosto quanto un turista spende al giorno. Lusso e benessere non sono una bestemmia, ma fanno parte di una visione di strategia industriale. E in quest'ottica - ha aggiunto - Miss Italia senza dubbio faceva bene a Salso nonostante ci fosse qualche radical chic con la puzza sotto il naso che la considerava un evento volgare». Per la senatrice, invece, era servita a creare un brand, «proprio come oggi è per noi a livello nazionale il Made in Italy».

La Santanchè ha poi parlato di come nonostante il nostro Paese abbia un potenziale turistico incredibile non lo sappia ancora valorizzare appieno, anche perché negli anni non si è mai data la giusta dignità al ministero del Turismo. Ha spiegato poi come le banche non aiutino gli imprenditori, elogiando invece quanto faccia Cdp, che «è un po' la nostra banca», ha detto riferendosi allo Stato.

«Anche qui a Salso le Terme erano pubbliche e la politica ha le sue colpe - ha denunciato -. Allora è ora di cambiare passo, riappropriarci delle bellezza che abbiamo. Crederci e restare coesi. Senza la puzza sotto il naso, ritrovando l'orgoglio di essere italiani. Senza guardare sempre l'erba del vicino. Questa sfida la possiamo vincere», ha concluso.

Daisy Bizzi, presidente di Ascom salute Parma , ha chiuso gli interventi dopo che la Santanché era partita (non prima di incontrarsi con il candidato sindaco del centrodestra Luca Musile Tanzi), scusandosi: «Mi dispiace, ma tra due ore devo essere a Pisa - ha detto -. E voglio esserci, per dire a tutti che il ministero c'è e farà la sua parte».

Leonardo Sozzi