VIAGGIO NELLA ZONA «ROSSA»
Parchi pieni e tanto sport all'aperto. Dopo l'incendio, i divieti rimangono solo sulla carta
Gruppi di giovani che giocano nei parchi, persone che portano a spasso il proprio cane, anziani seduti sulle panchine per scambiare quattro chiacchiere.
Ieri pomeriggio nella zona «rossa», - l'area più vicina all'incendio e oggetto di una serie di divieti previsti dall'ordinanza del sindaco - tanti hanno «sgarrato» alle limitazioni imposte per evitare rischi alla salute. In realtà, la maggior parte delle persone non era ancora a conoscenza dei contenuti dell'ordinanza sindacale e, complice la bella giornata di primavera, ha deciso di riprendere la propria quotidianità dopo la grande paura vissuta il giorno dell'incendio.
In via Picasso sedute ai tavoli di un bar, c'erano Giulia e Clara - entrambe studentesse universitarie - che non sapevano nulla dei divieti. «Abbiamo visto tante persone in giro - hanno sottolineato -, penso che molti non fossero a conoscenza dell'ordinanza sindacale, oppure non si sono poste più di tanto il problema».
Poco oltre, in via Zoni, erano sedute su una panchina Liliana e Carmela, due anziane amiche con l'abitudine di ritrovarsi all'aperto per fare quattro chiacchiere. «Stamattina (ieri ndr) - hanno osservato - si sentiva ancora un po' di odore nell'aria. Ora invece la situazione sembra tornata alla normalità».
Nel vicino parco Mirò c'erano ragazzi che giocavano a basket e altri seduti a un tavolo che si rilassavano con le carte da briscola. «Non sapevamo nulla dell'ordinanza del sindaco - hanno spiegato Alessandro, Michele e Nicolò - ci siamo ritrovati qui al parco come facciamo di solito, per trascorrere qualche ora in compagnia».
Simile la situazione anche nelle altre zone della periferia est oggetto dei divieti. In via XXIV Maggio c'erano tante famiglie con bambini negli spazi verdi, oltre ad appassionati di jogging che non hanno rinunciato alla propria corsa quotidiana per le vie del quartiere Lubiana. Pochi infine quelli che hanno deciso di indossare la mascherina.
Luca Molinari