L'incendio di via Emilio Lepido

«Sciacallo» all'Happy Home messo in fuga dai cinesi

Michele Ceparano

In via Emilio Lepido è allarme sciacalli. È entrato, in barba ai divieti, nell'area transennata e chiusa con l'ordinanza di sabato del sindaco Michele Guerra, dove c'è quel che resta di Happy Home e Bimbo Store, i due esercizi commerciali che giovedì sono stati distrutti dalle fiamme.

Ma l'uomo non ha fatto i conti con i dipendenti cinesi di Happy Home che erano nelle vicinanze e hanno chiamato i carabinieri. Mentre lui, con ogni probabilità penetrato all'interno dell'area con scopi disonesti, o comunque violando la legge, se l'è data a gambe. Ma tutto è stato denunciato ai militari.

Non ha davvero pace il numero 85 di via Emilio Lepido, da giovedì pomeriggio alle 16 alla ribalta della cronaca dopo l'incendio che sarebbe stato causato da alcuni bambini che, all'interno di Happy Home, supermercato di articoli per la casa a gestione cinese, si sarebbero messi a giocare con degli accendini.

Si è scatenato così un inferno di fiamme e fumo visto e sentito, perché l'odore acre è stato percepito anche in zone lontane, davvero da tutta la città. E proprio per evitare ulteriori danni, dopo la relazione dei vigili del fuoco e un sopralluogo, oltre che con i tecnici di via Chiavari anche con la polizia locale, il sindaco sabato ha firmato un'ordinanza che «sigilla» l'area interessata dall'incendio. La zona in cui si trova il capannone in cui c'erano i due negozi, di cui solo la facciata è rimasta in piedi e che dopo il lungo lavoro dei vigili del fuoco ora non «brucia» più, è diventata off-limits. Nessuno, infatti, potrà più accedervi fino a nuovo ordine.

Due, principalmente, i motivi. L'area, anche dopo che le fiamme sono state definitivamente spente, è pericolosa. Inoltre, per evitare atti di sciacallaggio di gente senza scrupoli sempre in agguato e a caccia di ciò che potrebbe essere rimasto intatto o ancora utilizzabile dentro il capannone.

Ma quell'uomo dell'ordinanza se ne è proprio fregato e ieri mattina intorno a mezzogiorno ha parcheggiato la sua mountain bike contro le transenne ed è entrato nell'area vietata. Dirigendosi all'interno di Happy Home. Mentre usciva, però, si è trovato faccia a faccia con un gruppo di dipendenti cinesi del negozio che erano in zona e hanno iniziato a urlargli cosa stava facendo lì.

L'intruso, a quel punto, ha preferito darsi alla fuga saltando una cancellata e sparendo. Ma ha dovuto abbandonare sul posto la sua bicicletta, presa «in custodia» dal gruppo di ragazzi e ragazze cinesi. Nel frattempo, chiamati dai giovani, che non sono entrati nell'area vietata, sono arrivati i carabinieri di San Pancrazio che hanno raccolto le loro testimonianze e sequestrato la bici.

Una fra le dipendenti cinesi, molto agguerrita, si è anche sfogata. «Noi non possiamo entrare ed è giusto - ha dichiarato -. Ma bisogna fare in modo che nessuno possa davvero farlo».