Lirica

Le pagelle dei «Pagliacci»: ecco chi merita 10

Lucia Brighenti

GREGORY KUNDE Canio/Pagliaccio 9,5

Sapienza scenica, fraseggio curato nei minimi dettagli, il tenore fa musica e teatro dando rilievo a un ruolo di grande spessore drammatico, in cui le inevitabili screziature vocali di un uomo di 69 anni diventano sapore aggiunto. Meritatissime le ovazioni del pubblico che hanno ottenuto il bis di «Vesti la giubba».

VALERIA SEPE
Nedda/Colombina 8,5

A suo agio in un ruolo con cui ha già calcato i palcoscenici di molti teatri, Valeria Sepe va in crescendo nel corso della serata, interpreta una Nedda appassionata e il duetto con Alessandro Luongo, baritono che pure si fa apprezzare nel ruolo di Silvio, risulta commovente.r

VLADIMIR STOYANOV Tonio/Taddeo 8,5

Baritono ben noto al pubblico parmigiano per le sue interpretazioni verdiane, qui al suo debutto in questo ruolo «verista», Stoyanov incarna un Tonio/Taddeo in cui si avverte qualche riverbero di Rigoletto. Un po’ di affaticamento in alcune note acute non toglie credibilità alla sua interpretazione intensa.

REGIA DI FRANCO ZEFFIRELLI ripresa da Stefano Trespidi 10

Lo spettacolo nato nel 1992, con le scene di Zeffirelli qui riprese da Carlo Centolavigna, i costumi di Raimonda Gaetani e le luci di Andrea Borelli, è di quelli che difficilmente si vedono oggi. Più che a uno spettacolo sembra di assistere a uno stralcio di vita vera, del resto il confronto tra realtà e finzione è il cuore pulsante di «Pagliacci».

CORO DEL TEATRO REGIO 9,5

Il coro ha in «Pagliacci» un ruolo da protagonista, centrale, musicalmente ricchissimo e valorizzato dalla regia di Zeffirelli. Ruolo che viene sostenuto con grande classe dalla compagine vocale del Teatro Regio preparata dal suo maestro Martino Faggiani. Nota di merito anche per il Coro delle voci bianche del Teatro Regio di Parma, preparato da Massimo Fiocchi Malaspina.

ANDREA BATTISTONI alla guida di Oerat 8,5

Il maestro concertatore ritorna a Parma dopo quasi dieci anni e l’esperienza maturata si sente. La sua direzione, alla guida dell’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, è sicura e ottiene un buon equilibrio tra buca e palcoscenico, dando una lettura della partitura passionale e non priva di raffinatezze.