Polesine

Nona edizione di «Chef to chef»

Polesine Zibello La nona edizione di «Centomani di questa Terra», lo spettacolare evento dell’Associazione culturale Chef to Chef Emiliaromagnacuochi ha visto confluire ieri, all’Antica Corte Pallavicina di Polesine i migliori chef e produttori della regione Emilia Romagna.

Insieme ad autorità, giornalisti, esperti, specialisti, imprenditori e gourmet hanno dato vita non soltanto a una importante manifestazione cultural-gastronomico ma anche a una occasione per confrontarsi sul futuro dell’enogastronomia italiana, anche in funzione della candidatura della Cucina Italiana a diventare patrimonio Unesco. Tra i momenti salienti della lunga giornata, infatti, i forum dal titolo «RistorAzioneFuturo»,condotti dallo scrittore, autore e conduttore Alfredo Antonaros, aperti dai presidenti onorari di Chef to Chef Emiliaromagnacuochi Massimo Spigaroli (che ha fatto gli «onori di casa») e Igles Corelli, dal presidente di Chef to chef Massimiliano Poggi e dal segretario della stessa associazione Michele Ceccarelli.

Tra gli ospiti della giornata l’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi che, in linea col tema portante dell’evento, si è soffermato sull’importanza del cibo come cultura e il professor Patrizio Bianchi dell’Università di Ferrara, ministro fino a pochi mesi fa nel governo Draghi. Bianchi ha richiamato alla necessità di una vera e propria formazione in tutte le scuole sull’alimentazione, intesa anche come educazione civica per imparare a conoscere ciò che si mangia.

Ha anche richiamato, l’ex ministro, al fondamentale legame tra istituti alberghieri e agrari. I forum, dedicati alla «Innovazione in cucina», alle «Reti permanenti di formazione lavoro» e «Impresa ristorazione per una nuova coscienza di luogo» hanno rappresentato tre momenti di confronto e dibattito per riflettere con chef, produttori, gourmet, medici e specialisti sul contributo dell’Emilia Romagna nel panorama della Cucina Italiana candidata a patrimonio Unesco. Tra i numerosi relatori anche Davide Cassi dell’Università degli studi di Parma, Igino Morini del Consorzio del Parmigiano Reggiamo , il presidente di Visit Emilia Cristiano Casa e il sindaco di Sant’Arcangelo di Romagna e referente Food & Wine per Visit Romagna Alice Parma. La giornata è stata impreziosita dal mercato dei produttori, aziende e consorzi, che hanno proposto le loro eccellenze, anche attraverso degustazioni e analisi sensoriali. Presenti anche i gazebo di alcune delle Città della Gastronomia CheftoChef: Parma (città creativa Unesco per la gastronomia), Polesine Zibello, Fiorenzuola, Borgonovo Valtidone , Russi, Cesenatico e Roncofreddo/Valli del Rubicone. In più, le isole di cooking demo e degustazioni dove gli chef, intervistati dagli studenti degli istituti alberghieri, si sono presentati proponendo una loro ricetta come contributo dell’Emilia Romagna nel panorama della Cucina Italiana candidata a patrimonio Unesco. Altre cooking demo e degustazioni sono state curate dai main partner di Chef to Chef: Consorzio del Parmigiano Reggiano, Molino Dallagiovanna e Consorzio Produttori Antiche Acetaie. Premiati poi gli Studenti Chef to Chef: Emanuele Sganga del «Magnaghi Solari» di Salsomaggiore; Giulia Lombardi del «Vergani – Navarra» di Ferrara; Giulia Giacometti del «Bartolomeo Scappi» di Castel San Pietro Terme; Andrea Visani del «Pellegrino Artusi» di Ravenna e Andrea Ciuffo del «Tonino Guerra» di Cervia.

L’associazione CheftoChef emiliaromagnacuochi, nel dare vita a questa nona edizione ha tenuto a mettere in risalto l’importanza del rapporto tra cucina, scienza e medicina specie quella nutraceutica che in modo preponderante condizionerà i nostri saperi gastronomici. Aumentano infatti il tasso di cultura e di conoscenze necessarie per onorare una cucina, quella italiana, che potrà essere patrimonio Unesco solo se proseguirà nella sua dimensione di innovazione e di creatività alla pari di tanti altri made in Italy. In particolare nella nostra regione, secondo il sodalizio guidato da Massimiliano Poggi sarà possibile essere l’avanguardia in un nuovo rapporto tra gastronomia e turismo in una logica di compatibilità ambientale e sociale. Per questo è necessario investire in una formazione che si confronti di continuo con le cucine laboratorio e con la responsabilità di rappresentare culture territoriali, certamente identitarie ma aperte ai flussi della modernità.

Paolo Panni