Intervista

Ginevra Lamborghini: «Faccio ballare grandi e piccini»

Pietro Razzini

Nel weekend è stata ospite, con un gruppo di amici, nella nostra città. Cena, sorrisi e balli in grande allegria durante il closing party di una discoteca cittadina. Ginevra Lamborghini, sta conquistando il web con il suo ultimo singolo: «Equatore».

Nipote di Ferruccio Lamborghini, fondatore della casa automobilistica di lusso, e sorella di Elettra, per rimanere nel mondo dello spettacolo, Ginevra ha avuto un primo approccio con Parma, creando un piccolo legame con il nostro territorio: «Spero che possa crescere in breve tempo perché, nonostante la vicinanza, non ho mai vissuto tanto la vostra città. Mi piacerebbe essere più “di casa” perché ho avuto delle splendide sensazioni. L’accoglienza è stata super positiva. Mi sono divertita: è stato bello vivere una serata tra amici, mangiando bene, cantando e ballando».

Tante persone canteranno e balleranno la sua canzone quest’estate.

«Equatore nasce da una collaborazione con deejay Matrix. Subito dopo il Grande Fratello mi ha confidato che aveva cercato di raggiungermi negli ultimi due anni perché aveva un brano che riteneva perfetto per me».

E poi?

«Mi ha fatto ascoltare due canzoni. Sono stata colpita dalla musicalità delle seconda. Ho riscritto il testo. Lui ha sistemato le sonorità: oggi Equatore è il classico pezzo spensierato, dal sapore estivo, che piace a grandi e piccini».

Al mondo d’oggi ci sono anche gli haters, purtroppo.

«È un tema che conosco bene. Fanno parte del gioco. In passato rimanevo ferita nella lettura di certi messaggi. Oggi accetto la situazione. Cerco di analizzare sempre le critiche, ma c’è modo e modo di esprimere un’opinione».

Qual è il suo momento preferito nel percorso di creazione di una canzone?

«Ad oggi direi che il live è al primo posto: è la novità per me. Mi piace molto anche scrivere perché è il germoglio da cui poi nasce tutto. Forse la parte di incisione è quella che mi crea un po’ più di stress».

A proposito: il Grande Fratello è stato stressante?

«È stata un’esperienza intensa, unica nel suo genere. Mi ha fatto vacillare emotivamente. Però sono stata contenta di essere entrata nella casa. Ho conquistato le simpatie di tanti italiani; non tutti, lo ammetto. Però ho trovato dei fan speciali».

Speciale è anche la scelta dei suoi tatuaggi.

«Metà del mio corpo è, per lo più, pulita. L’altra che ha diversi tattoo, tutti provenienti da sogni che ho fatto. Mi rendo conto non siano esteticamente splendidi. Però racchiudono significati. Quello a cui tengo di più? Una chela di aragosta all’interno del mio piede destro».

Vive il suo cognome come un peso o un’opportunità?

«Riconosco il valore del mio cognome. Lo testimonia il mondo intero. Io cerco di portarlo con rispetto e orgoglio. Voglio esserne all’altezza ma non voglio abusarne o viverlo come un’opportunità. Ho il grande desiderio di farmi conoscere come Ginevra. La storia di mio nonno, che purtroppo non ho mai conosciuto, mi è di grande ispirazione».