Il caso
Discoteca negata. Il motivo? Sono neri
«Quando è stata ora di entrare a quei due ragazzi di colore hanno detto no». E così i due giovani, entrambi minorenni di origine straniera, non hanno potuto raggiungere le loro amiche e amici. Il fatto è accaduto due sabati fa in un locale cittadino. A raccontarlo il padre di una giovane, amica di uno dei ragazzi respinti. In quella serata doveva essere festeggiato un compleanno, ma la festa avrebbe assunto, secondo i giovani che hanno poi riportato l'accaduto alle loro famiglie, il sapore spiacevole della discriminazione. Questo il fatto raccontato dall'uomo anche su Facebook.
«La questione è molto seria - spiega -. Una teenager decide di festeggiare il suo compleanno con alcuni amici in un locale. Tra gli amici c'è un ragazzo di colore, evidentemente un colore sbagliato per quel locale». Ma «tra i ragazzi è risaputo che lì si farebbero delle differenze» e la festeggiata «per essere certa di riuscire a far comunque entrare l'amico, si premura di prenotare un tavolo e che ad accompagnarlo all'entrata ci siano anche due amiche, del “colore giusto”».
Alla compagnia si aggiunge «un altro ragazzo di colore e quando arriva il loro turno i due non vengono fatti entrare. Non si tratta di piantagrane - aggiunge ancora chi ha raccontato il fatto -, ma forse non andava bene il colore della pelle. Alabama 1963 - si chiede e, soprattutto, chiede -? No, Parma 2023». In pratica, quella sarebbe la prassi.
«Lì non è la prima volta che i ragazzi di colore non vengono fatti entrare - continua -. Se è gente che crea problemi e si comporta male, sono d'accordo. Ma deve valere per tutti e la selezione non può essere fatta in base alla pelle».
«Ora - riprende spiegando che più che puntare il dito contro il locale vuole fare riflettere chi ha sbarrato l'ingresso ai ragazzi - possiamo fregarcene di quanto un episodio del genere faccia male ad un ragazzino, ma penso che anche ai più cinici non sfugga che una persona trattata da "figlia di un dio minore" per il solo colore della pelle non solo farà fatica ad integrarsi (e potete fregarvene) ma crescerà (non posso che dire, giustamente) arrabbiata verso una società che la tratta in questo modo».
M.Cep.