CONDANNA

Litiga con un collega e con un morso gli stacca quasi un dito

Georgia Azzali

Una discussione per motivi di lavoro. Eppure si era andati ben oltre gli insulti e le minacce, tanto da far pensare che forse ci fossero vecchie ruggini. Si erano affrontati su uno dei piazzali dell'interporto già a sera inoltrata, ma per uno dei due - peruviano, 48 anni, responsabile della cooperativa che ingaggiava gli autisti per una società dell'area - il finale era stato da film pulp. Un morso gli aveva quasi staccato una falange, provocandogli anche una frattura scomposta del pollice della mano destra. L'aggressore? Un autista 52enne, origine tunisina, ma da anni con casa e famiglia in provincia di Parma. Denunciato per lesioni, ieri è stato condannato a 4 mesi dal giudice Livio Cancelliere (pm Antonella Destefano). La pena è stata sospesa ed è stata disposta anche la non menzione sul casellario giudiziario.

Sono passati quasi sette anni da quella sera di novembre. Il primo allarme era scattato per il 118. E subito dopo era partita la chiamata ai carabinieri. Chiarissime e inquietanti le parole che qualcuno aveva pronunciato al militare della centrale operativa: «Venite, c'è stato un litigio tra due autisti, e uno ha staccato il pollice all'altro». Quando la pattuglia dalla stazione di Fontanellato era arrivata all'interporto, aveva incrociato l'ambulanza che se ne stava andando. A bordo il 48enne peruviano, con un'abbondante fasciatura alla mano intrisa di sangue.

Aveva dolori lancinanti. Era spaventato. Temeva di aver perso il dito. E allo stesso tempo era sbalordito: non riusciva a spiegarsi come tutto ciò potesse essere accaduto. Alle domande dei carabinieri su come erano andate le cose, aveva abbozzato una spiegazione: tra lui e un autista di una ditta di spedizione era scoppiata una lite per motivi di lavoro. Divergenze su alcuni aspetti delle consegne, dei carichi e scarichi. Ma a un certo punto l'altro sarebbe partito alla carica dandogli una testata in faccia.

Un colpo molto violento, tuttavia lui avrebbe avuto comunque l'energia e la prontezza per difendersi, tanto da riuscire a bloccarlo cingendogli le braccia al corpo. E a quel punto era scattato il morso. Una «tagliola» che gli aveva quasi staccato una falange. Poi, prima che arrivassero i carabinieri, l'aggressore era risalito sul suo camion e se ne era andato. Nome e cognome, però, erano emersi nel giro di pochi minuti.

Decisamente più lungo - e doloroso - il periodo di guarigione per il dipendente peruviano: 30 giorni di prognosi per il trauma facciale, ma soprattutto per una falange del pollice parzialmente amputata e fratturata. E il timore di poter incrociare ancora solo lo sguardo di quel collega.

Georgia Azzali