CONDANNA
Presta soldi alla badante e le affitta una casa, ma vede sparire 5.500 euro
Pensionata, con un marito invalido. Era lei ad avere bisogno di solidarietà, eppure quella donna con mille difficoltà economiche (almeno così diceva) che l'aiutava un po' in famiglia le faceva tanta pena. Si fidava e aveva deciso di affittarle un appartamento, ma le aveva anche concesso vari prestiti, oltre che l'uso (gratuito) della sua auto. Un paio di mesi, da aprile a giugno del 2018, che le sono costati quasi 5.500 euro. E per la macchina è dovuta ricorrere al sequestro prima di vedersela restituire. La badante, 50enne parmigiana, accusata di truffa e appropriazione indebita, è stata condannata a 4 mesi e 15 giorni (oltre a 450 euro di multa). Un mese in meno, invece, per il complice, imputato di appropriazione indebita e sostituzione di persona: un 52enne napoletano, residente a Parma, che sotto falso nome si era finto il meccanico che aveva in riparazione l'auto e aveva telefonato alla pensionata dicendo che la macchina non poteva essere consegnata in tempi brevi.
Un accordo solo verbale, quello per l'assistenza del marito: per un'oretta, tra mattina e sera, la 50enne aiutava la pensionata ad accudirlo. Totalmente regolare, invece, il contratto d'affitto per l'appartamento. Da aprile del 2018 la donna, che diceva di essere stata sfrattata insieme al figlio, avrebbe dovuto versare 400 euro al mese, ma l'anziana non ha mai visto nemmeno uno spicciolo.
Come se non bastasse, poi, in due mesi le aveva prestato quasi 4.000 euro. D'altra parte la badante la rassicurava: le diceva che doveva avere soldi da una società finanziaria, da due cooperative sociali e addirittura da una banca. Le aveva persino dettato un codice con il quale la pensionata avrebbe potuto verificare che il denaro era in arrivo.
Numeri a vanvera. Come le promesse della badante.
G.Az.