POLITICA
Pd, Nicola Bernardi in «pole position» per la segreteria
Il cammino del Pd verso l'elezione di un nuovo segretario provinciale sembra avviarsi a una possibile conclusione entro una quindicina di giorni.
Entro la metà di giugno, infatti, dovrebbe essere convocata l'assemblea provinciale del partito, composta da 125 membri, durante la quale si dovrebbe procedere all'elezione del nuovo segretario che guiderà il partito dopo le dimissioni dell'ex sindaco di Salsomaggiore Filippo Fritelli, avvenute a inizio marzo all'indomani dell'elezione di Elly Schlein alla segreteria nazionale.
Bernardi possibile candidato
Ci sono ancora alcuni passaggi da compiere ma la soluzione alla quale si starebbe lavorando sarebbe quella di una candidatura unica da portare all'assemblea. E il nome più papabile sarebbe quello del sindaco di Sissa Trecasali Nicola Bernardi, che non ha problemi di incompatibilità visto che il regolamento la prevede solo per chi amministra comuni sopra i 50mila abitanti, per parlamentari, consiglieri e assessori regionali e presidenti e assessori provinciali. La figura di Bernardi, che fra un anno concluderà il suo secondo mandato da primo cittadino del comune della Bassa, sembra essere quella, sia per la sua lunga esperienza amministrativa che per la notevole esperienza politica alle spalle, in grado di poter raccogliere il consenso necessario per poter evitare il ricorso al congresso.
63 voti da ottenere
Per diventare segretario provinciale con il voto dell'assemblea, infatti, è necessario che un candidato ottenga il 50% più uno non dei votanti, ma degli aventi diritto al voto, indipendentemente dal numero dei partecipanti presenti, che comunque deve essere almeno del 50 per cento. Tradotto in numeri, significa che per l'elezione occorre ottenere almeno 63 preferenze dai membri dell'assemblea. Un quorum elevato che sarebbe difficilmente raggiungibile nel caso della presentazione di più candidature. E, se l'assemblea non riuscisse a eleggere il nuovo segretario, diventerebbe una strada obbligata quella della convocazione del congresso provinciale che però dilaterebbe notevolmente i tempi e lascerebbe il Pd parmense senza una guida quasi certamente almeno sino a settembre, con una «vacatio» fin troppo prolungata per l'esigenza del partito di riorganizzarsi anche in vista degli importanti appuntamenti elettorali del 2024, quando la maggioranza dei Comuni del Parmense andrà al voto per eleggere i sindaci e a giugno ci saranno le elezioni per il Parlamento europeo.
Percorso e nominativi
Sul tavolo, almeno per il momento, resta comunque la possibilità della presentazione di altre candidature. Fra i nomi che erano circolati nei mesi scorsi c'erano quello del primo cittadino di Montechiarugolo Daniele Friggeri, quella del vicesegretario provinciale e attuale reggente Beppe Negri e della ex deputata Patrizia Maestri, tutti senza incompatibilità e dunque ancora possibili candidati. Entro la prossima settimana la situazione dovrebbe essere delineata in modo più chiaro.